“Marinaio una volta, marinaio per sempre”
Oggi si celebra la Giornata internazionale della donna, un momento per riflettere ancora una volta sulla presenza delle donne nel settore dei trasporti marittimi; settore, quello dello shipping, che sta diventando un luogo migliore e più ambizioso per le donne in cui lavorare.
Secondo l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), le donne costituiscono il 29% della forza lavoro marittima in diversi sottosettori, sebbene solo il 2% dei marittimi sia di sesso femminile.
C’è anche una notevole disparità retributiva nelle spedizioni: il divario salariale tra uomini e donne è di circa il 40%, come confermano i dati rilevati dalla Società di consulenza per le risorse umane Spinnaker.
La revisione annuale del 2022 del Diversity Study Group, pubblicata lo scorso dicembre, ha mostrato progressi con le donne che hanno iniziato a sfondare in numero maggiore al di sotto del livello C-suite, dove il 17,9% degli intervistati dello scorso anno erano donne; i C-Level rappresentano il livello più elevato di responsabilità manageriale e, nel loro insieme, sono definiti con il termine C-Suite.
Le donne rappresentano il 23,8% dei capi dipartimento, in aumento rispetto al 12,3% del 2021. Nel 2022, il 38,3% di quelli a livello di caposquadra erano donne, rispetto al 29% nel 2021.
“È importante rendere lo shipping un settore attraente per le donne in tutte le fasi della loro carriera, offrendo flessibilità e sviluppo professionale continuo. Costruire una forte ‘catena’ di talenti femminili a tutti i livelli aiuta a mantenere le donne nel settore e mette in evidenza le opportunità di crescita professionale”, conclude la nota dello studio sul lavoro femminile sia a bordo di navi e sia a terra.