Si chiama Satellite Monitoring Program (SMP), il primo programma di monitoraggio satellitare delle flotte da pesca lanciato da Friend of the Sea allo scopo di proteggere gli oceani dalla pesca non sostenibile.
Ideato per aumentare l’affidabilità della certificazione, l’SMP è un programma di miglioramento del monitoraggio di oltre 3.000 pescherecci approvati da Friend of the Sea che include, tra gli altri, l’implementazione di telecamere a circuito chiuso a bordo, droni e audit di realtà aumentata senza preavviso. Arriva, così, la risposta definitiva alle preoccupazioni dei consumatori circa la sostenibilità dei prodotti ittici che acquistiamo.
Queste nuove tecnologie, infatti, avranno il doppio scopo di eliminare il rischio di non conformità delle attività di navi da pesca che non si adeguano agli standard Friend of the Sea, e dall’altra consente di verificare il rispetto delle normative relative alla stagione di pesca, zone di pesca autorizzate, trasbordo in mare e responsabilità sociale.
Attraverso l’SMP, le navi sono monitorate ininterrottamente 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno, rassicurando ulteriormente i consumatori sull’attendibilità della certificazione.
Abbiamo raggiunto il Fondatore e Direttore di Friend of the Sea, Paolo Bray, per illustrarci meglio il funzionamento del programma.
Direttore, da quando sarà attiva la geolocalizzazione delle flotte?
Le geolocalizzazione delle flotte è già attiva ed è possibile verificare i percorsi delle singole imbarcazioni (pescherecci o navi cargo) anche per i 3 o più anni prima della data attuale.
Quali aree marine sono coinvolte, considerando le flotte?
La mappa permette di visualizzare buona parte dei oltre 3.000 pescherecci e navi da trasporto approvati Friend of the Sea, in ogni parte del mondo, in ogni oceano. Le flotte approvate Friend of the Sea includono, tra gli altri, i pescherecci Peruviani e Cileni che pescano l’anchoveta nel Pacifico del Sud Est; decine di flotte del tonno in tutti gli oceani; la flotta norvegese per la pesca al gambero boreale; flotte italiane per la pesca del gambero rosso, le alici e altri; le imbarcazioni di varie bandiere che pescano il krill in Antartide.
Attraverso dei Reference Layers, o strati di riferimento sovrapposti alla mappa, è possibile verificare se i pescherecci operano in Aree Marine Protette (MPA), o altre zone in cui non è prevista la possibilità di pescare, se non attraverso autorizzazioni particolari. I Layers indicano le Zone Economiche Esclusive (EEZs); le zone di competenza degli enti preposti alla gestione della pesca (RFMOs); le zone racchiuse tra EEZ: le HIGH SEAS POCKETS).
Da chi, o come saranno analizzati i dati che saranno trasmessi dal satellitare? Considerando l’importanza del programma.
Il Dipartimento che gestisce la Satellite Monitoring Platform è diretto da Nicole Clark, (Master in Geografia). Nicole sta anche coinvolgendo tutti i pescherecci nell’implementare sistemi AIS/VMS che consentiranno di monitorare il 100% della flotta approvata Friend of the Sea. Inoltre l’obiettivo entro il 2025 è di rendere obbligatorio per tutti pescherecci approvati Friend of the Sea, l’utilizzo di CCTV (telecamere a circuito chiuso) a bordo delle imbarcazioni.
Le imbarcazioni vengono, così, monitorate a campione e analizzando il tracking durante i giorni e mesi precedenti, per verificare la conformità ad alcuni requisiti Friend of the Sea:
-Conformità alla normativa e coincidenza delle informazioni dichiarate durante l’audit;
-Rispetto dei periodi di pesca
-Rispetto delle aree autorizzate alla pesca (ed Aree Marine Protette)
-Rispetto della normativa relativa al trasbordo in alto mare
-Rispetto delle convenzioni e norme relative alla Responsabilità Sociale ed ai tempi di permanenza in mare.
“Il percorso di ogni imbarcazione (pescherecci o navi cargo) è tracciabile sulla mappa utilizzando lo strumento di Past Track dal 1° gennaio 2012 alla data attuale.
È, dunque, possibile verificare da tale data ad oggi il comportamento di ogni imbarcazione.”, sottolinea Nicole Clark.
Una risposta forte per consumatori e rivenditori, alla ricerca di una certificazione che porti a termine non solo ispezioni annuali in loco, ma anche monitoraggio a tempo pieno delle attività di pesca. Un programma perfettamente in linea con il Green Deal europeo, descritto in una comunicazione pubblicata dalla Commissione Europea l’estate scorsa, i cui obiettivi sono proprio la pesca sostenibile che agevola la transizione verso un sistema alimentare dell’Ue sano e rispettoso dell’ambiente e che contribuisce a fonti di reddito sostenibili per i pescatori.
Aggiunge, infine, Paolo Bray che l’obiettivo del Satellite Monitoring Program è garantire che tutte le navi industriali conformi, entro la fine del 2023, dispongano di telecamere a circuito chiuso a bordo per consentire a Friend of the Sea di verificare il rispetto dei criteri relativi a: catture accessorie, metodi di pesca, specie in pericolo, benessere dei pesci e alla responsabilità sociale.
Friend of the Sea è l’esempio di come tecnologia e sostenibilità possono unirsi al servizio di un obiettivo di comune benessere.
Elide Lomartire