Lavoro, la Confsal pesca rilancia la petizione per la sicurezza nei mari

Anche la Confsal pesca, il sindacato autonomo del settore ittico, rilancia la petizione che Flai Cgil, Fai Cisl e Uila pesca stanno facendo firmare. “Il fine è comune e nobile, ovvero quello di chiedere con più forza più sicurezza e diritti ai nostri pescatori nel canale di Sicilia.

Per questo motivo anche noi come Flai, Fai e Uila pesca, – spiega il segretario nazionale Bruno Mariani -, condividiamo il mezzo dell’istanza pubblica per chiedere alla ed al Ministro , un segnale tangibile che possa far proseguire serenamente le attività di pesca dei lavoratori del mare.

E’ possibile firmare al link http://chng.it/2ncJsMHm ed invitiamo tutti a divulgarlo per una azione condivisa che porti a dei risultati. Conosciamo bene le dinamiche in quella parte del Mediterraneo e spesso ci siamo esposti mediaticamente, anche collaborando alla redazione di una interrogazione parlamentare – ancora senza risposta – sul ruolo del Vi.pe e la corretta definizione dei confini geopolitici.

Pertanto, l’accorato e pressante appello per un deciso ed immediato intervento finalizzato a chiarire, una volta per tutte, i motivi per i quali i italiani, mentre esercitano la loro attività lavorativa nelle acque del canale di Sicilia sono vittime di azioni di compiute da militari libici, è anche il nostro. La firma di massa per spronare e mettere in atto tutte le misure necessarie per assicurare la possibilità di continuare a pescare in quelle acque, è anche nostra”.