PROTOCOLLO D’INTESA FEDERAZIONE DEL MARE – MAREVIVO PER LA SALVAGUARDIA DEL MARE

FDM CHIEDE IL COINVOLGIMENTO DEL CLUSTER MARITTIMO NELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA

Roma– Mario Mattioli, presidente della , e Rosalba Giugni, Presidente dell’associazione Marevivo, firmano un protocollo d’intesa con il quale le due organizzazion si impegnano a adottare programmi e iniziative congiunte volte a promuovere specifiche attività di educazione ambientale, soprattutto nelle scuole, e a stimolare iniziative culturali ed educative sul tema della sostenibilità, tutela, valorizzazione ambientale e difesa del mare e delle sue risorse.

Lo ha reso noto il Presidente Mattioli nel corso della riunione odierna del Consiglio della Federazione del Mare, alla quale hanno partecipato i vicepresidenti Anton ( Nautica) e Vincenzo Petrone (Assonave), il segretario generale Laurence Martin, i vice segretari generali Oliviero Giannotti (Assoporti), Marco Paifelman (Federagenti) e Marina Stella (Confindustria Nautica) e quasi tutti i consiglieri.

Oltre a Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo, sono stati invitati alla riunione Aurelio De Carolis, Vice della Marina Militare, Daniele Bosio (MAECI e co-presidenza Italiana Westmed) e Leonardo Manzari (National Contact Hub), Mario Vattani, DG Mondializzazione e le Questioni Globali del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, e Fabrizio Vettosi, Managing Director VSL Club SpA Investment & Advisory, Consigliere e membro dell’ECSA Sustainable Ship Finance Working Group.

“La Federazione del Mare e Marevivo, ciascuna nell’ambito delle proprie competenze – ha affermato Mario Mattioli – con questo protocollo si impegnano a portare avanti azioni congiunte per la promozione della cultura del mare e dei temi connessi con la salvaguardia dell’ proponendo alle istituzioni iniziative comuni in un’ottica di concretezza e fattibilità, tenendo conto dei reciproci interessi rappresentati”.

“È importante unire le forze per la difesa del mare e per la divulgazione della cultura a salvaguardia di questo nostro importante patrimonio sulla base di regole comuni – ha affermato Rosalba Giugni – Per molti anni, senza un ministero dedicato alle tematiche marittime, ci siamo dovuti confrontare con più di sette ministeri. Oggi, con il Comitato Interministeriale per la transizione ecologica, possiamo tornare ad avere un dialogo costruttivo con le Istituzioni. In questo contesto, Marevivo ha chiesto di inserire in seno al Comitato una Consulta del Mare per possa delineare una politica marittima integrata con le politiche dell’Unione , nell’ambito della quale il nostro Paese è forte e può fare molto”.

Il tema della necessità di un maggior coinvolgimento del cluster marittimo italiano nelle iniziative delle istituzioni nazionali ed europee, è stato al centro dei numerosi interventi che si sono susseguiti nel corso della riunione. Mario Mattioli, ha ricordato che la Federazione del Mare ha inviato una lettera al Presidente Draghi,


subito dopo il suo insediamento, chiedendo espressamente di assegnare all’Economia del Mare un ruolo primario nelle politiche economiche, nella interlocuzione con le parti sociali e nella pianificazione del quadro strategico degli investimenti per lo sviluppo del Paese. Il Consigliere ha sottolineato che in questa fase di elaborazione delle politiche che il Governo intende attuare, è importante evidenziare il notevole contributo che l’industria marittima italiana sta dando allo sviluppo sostenibile con forti investimenti per la riduzione delle emissioni prodotte dalle navi.

Il vicepresidente Vincenzo Petrone ha ribadito l’importanza di un concreto coinvolgimento del cluster marittimo italiano nelle iniziative che il nuovo Governo sta avviando nell’ottica della transizione ecologica e tenendo conto degli pilastri su cui si basa la politica europea delineata nel nuovo programma Horizon Europe (2021-2027) e cioè sviluppo sostenibile e competitività dell’Unione.

Al riguardo, Andrea Piantini, Direttore di Assonave, nell’illustrare la visione e gli obiettivi della strategia del nuovo programma Horizon Europe (2021-2027), si è soffermato sulle problematiche legate all’attuazione delle tre nuove tipologie di partenariati (pubblici-privati), fondamentali per accelerare le transizioni verdi e digitali volti a sostenere lo sviluppo e l’attuazione del programma. Inoltre, ha sottolineato l’esigenza di una maggiore partecipazione degli stakeholder italiani nel contesto della Waterborme Tecnology Platform ove verranno adottate importanti decisioni.

Fabrizio Vettosi, ha illustrato le iniziative finanziarie per lo sviluppo di un’economia blu sostenibile promosse dalla Commisione europea e l’azione che l’ECSA, l’associazione europea degli armatori, volta a consentire che lo shipping e il cluster marittimo dell’UE continuino ad avere accesso a finanziamenti da parte delle banche europee, tenendo conto del fatto che il settore negli ultimi anni ha dimezzato le emissioni grazie a notevoli investimenti green pari a circa 46 milioni di dollari. Mario Vattani, nell’illustrare le prossime attività sulla blue economy in seno alla Piattaforma Italia- IORA (Indian Ocean Rim Association), di cui l’Italia è partner, e in vista dell’Expo Universale di Dubai che di terrà da ottobre 2021 a marzo 2022, ha ribadito l’interesse del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ad una stretta collaborazione con la Federazione del Mare, apprezzando molto il protocollo d’intesa con Marevivo, quale importante segnale per la transizione ecologica che il governo intende attuare.

Daniele Bosio e Leonardo Manzari dopo aver illustrato le attività della presidenza italiana dell’iniziativa WestMed e dell’Unione per il Mediterraneo (UpM) e i progetti in corso, hanno ribadito che è essenziale una cooperazione più forte tra tutti i paesi delle due sponde del Mediterraneo, per sfruttare appieno il potenziale dell’economia blu in questa regione soprattuto a seguito della crisi Covid e per affrontare le sfide e climatiche.

Infine, l’Amm. Aurelio De Carolis, ha illustrato le attività che la sta svolgendo nel Golfo di Guinea per contrastare i crescenti attacchi di pirateria ed ha sottolineato che l’Italia è stata la prima nazione ad inviare unità in quest’area per garantire la sicurezza della navigazione. Anche in questo caso, è stata evidenziata l’importanza di una concreta sinergia tra istituzioni e associazioni del cluster per ottenere importanti risultati positivi.