Emendamenti presentati a fine agosto per delegare ai raccomandatari marittimi le firme in materia di atti di vendita delle imbarcazioni. È quanto rivela la Confarca (confederazione che rappresenta le scuole nautiche e gli studi di consulenza) attraverso il suo segretario nazionale alla sezione nautica, Adolfo D’Angelo.
“Un blitz vero e proprio approfittando del silenzio di fine estate”, secondo l’esponente della confederazione di categoria, “simile a quello che ha permesso ai raccomandatari di essere inseriti fuori delega come soggetti abilitati allo STED”.
“Dopo gli emendamenti che hanno inserito questa figura all’interno della riforma del Codice di Diporto, i raccomandatari marittimi tentano, per l’ennesima volta e grazie alla complicità politica, di diventare soggetti autenticatori di firma in materia di atti di vendita dei natanti e imbarcazioni”, sostiene D’Angelo.
“Una manovra avvenuta a fine agosto tramite gli emendamenti parlamentari – prosegue il segretario nazionale della Confarca – approfittando del silenzio totale dovuto al periodo estivo, e ritirata in extremis durante le commissioni in Senato il pomeriggio del 28 agosto”.
D’Angelo sottolinea che la procedura delle autentiche delle firme nella compravendita di natanti “è consentita solo agli STA, ovvero gli studi di consulenza”.
“A colpi di emendamenti politici si è provato ad inserire figure non autorizzate all’interno di un comparto fatto di imprenditori che garantiscono la terzietà delle parti – aggiunge D’Angelo – Lanciamo un appello alle forze politiche affinché si determini la trasparenza e, soprattutto, la tutela del consumatore, in quanto gli studi di consulenza sono figure super partes, mentre i raccomandatari rappresentano gli armatori italiani e questo mal si sposa con le autentiche di firma durante le compravendite”.