FEDERBALNEARI FVG E SINDACATO BALNEARI FVG: SOSPENSIONE DEI CANONI 2020 FINO AL RISTORO DEI DANNI ALLE STRUTTURE E ALLE ATTREZZATURE GIA’ SUBITI E QUELLI DELLO SPIAGGIATO CHE SI RIVERSERA’ SULL’ARENILE CON LA PIENA DEL FIUME TAGLIAMENTO DEI PROSSIMI GIORNI

Giocano d’anticipo le associazioni di categoria dei concessionari del che sono Sindacato Italiano che fa capo a Confcommercio e Federbalneari che ha come riferimento Confapi.

Pesanti i danni subiti dai concessionari balneari (e anche a quelli di ) in questi giorni per l’acqua alta eccezionale di martedì 12 novembre che unita al vento di libeccio ha asportato intere porzioni di arenile e causato danni a strutture ed attrezzature. Dal pontile che porta al faro rosso di Sabbiadoro – a cui è ormai impossibile accedere -, ai bagni del Pontile a Mare (rifatti quest’anno dopo la mareggiata di fine ottobre 2018), dagli impianti elettrici del Kursaal fino alle vasche idromassaggio posizionate a sinistra della Terrazza a Mare a Sabbiadoro, dalla rampa del passo barca Lignano – Bibione al ristorante la Vecchia finanza di Riviera.

E il bello deve ancora venire, anzi il brutto.

La piena del fiume Tagliamento riverserà nei prossimi giorni grandi quantità di detriti, tronchi, ramaglie ed altro materiale sulla spiaggia, che andrà subito rimosso dall’arenile prima che il vento di Bora (che di solito segue di pochi giorni lo Scirocco) sotterri il materiale e ne renda difficile e molto costosa l’asportazione: per poter avere un arenile pulito per la stagione 2020, bisogna intervenire subito. L’asportazione e lo smaltimento di grandi quantità di spiaggiato sarà un onere notevole a carico dei concessionari demaniali. Altro problema creato dalla piena del fiume sarà per i porti turistici: il sedimento depositato sul fondo dello specchio acqueo andrà rimosso per garantire un adeguato pescaggio delle imbarcazioni. La procedura per ottenere le autorizzazioni è lunga, laboriosa e costosa, comprende carotaggi, analisi, relazioni di compatibilità, ecc., costi che vanno ad aggiungersi a quelli dei mezzi d’opera che eseguono l’escavo.

Altri danni a strutture ed attrezzature saranno misurabili solo quando termineranno le mareggiate in corso.

Per questo le due associazioni di categoria dei concessionari demaniali presenti in Giulia fanno una proposta: spostare il pagamento dei canoni 2020 alla data in cui i concessionari saranno ristorati dai danni e comunque entro 5 anni. La proposta è motivata dai tempi lunghi delle procedure per ottenere il ristoro dei danni; quelli dell’ottobre –novembre 2018 non sono stati rimborsati che in minima parte. E’ una proposta molto simile al provvedimento preso dal Governo del premier Conte nella legge di bilancio 2018 la n. 145 del 30.12.2018 per i danni creati a fine ottobre-inizio novembre 2018 e che così recita: al comma 685, art. 1: “Quale misura straordinaria di tutela delle attività che hanno subito danni conseguenti agli eventi atmosferici verificatisi nei mesi di ottobre e novembre 2018, ubicate nelle regioni per le quali è stato dichiarato lo stato di emergenza con deliberazione del Consiglio dei ministri 8 novembre 2018, pubblicata snella n. 266 del 15 novembre 2018, è sospeso, quale anticipazione risarcitoria in favore delle imprese balneari, il canone demaniale fino all’avvenuta erogazione del risarcimento o comunque nel limite massimo di cinque anni”.
Visto che i canoni in Regione Friuli Venezia Giulia vengono introitati dalle Regioni, il governatore Massimiliano Fedriga può emanare una norma analoga.

Sindacato Italiano Balneari e Federbalneari invitano la Regione infine a riflettere sull’opportunità di studiare delle difese soffolte o sommerse per rompere le onde delle mareggiate di scirocco che sono le più dannose perché con un fetch notevole: il vento di Scirocco ha la stessa inclinazione del mare Adriatico e quindi le onde si caricano di forza almeno da Ancona e scaricano quanto immagazzinato sulla spiaggia asportando la sabbia.

Sindacato Italiano Balneari Friuli Venezia Giulia – Salvatore Sapienza
Federbalneari Friuli Venezia Giulia – Giorgio Ardito