VARATO AD ANCONA IL SUPERYACHT DI ANDREA MERLONI DISEGNATO DA FLOATING LIFE

– È stato varato dal Cantiere delle Marche il M/Y Audace, un Explorer Yacht di quasi 42,8 metri, largo 9,40. Il progetto disegnato da Andrea Pezzini, Ceo di Floating Life (un'azienda-boutique fondata insieme a Barbara Tambani nel 2002 che si occupa a 360° di nautica dalla progettazione, alla charterizzazione, al management sino alla vendita di yacht) insieme all'architetto Mauro Sculli, dello di Sarzana, nasce dalla stretta collaborazione del team di progettazione con l'armatore stesso.

M/Y Audace nasce dal desiderio di Andrea Merloni, ex presidente Indesit nonché uomo esperto di mare e già armatore di un'imbarcazione di grandi dimensioni, di possedere uno yacht nuovo, da vivere totalmente, intensamente e a lungo, proprio come una dimora, e di poter navigare in tutti i mari del mondo. Intenzione dell'armatore, infatti, è oltre che di passare molto tempo a bordo, di fare crociere nel Mediterraneo, nei Caraibi ma anche di raggiungere il Sudamerica, Panama e il canale di Suez.

Merloni, che ha partecipato attivamente all'ideazione della sua dimora flottante, ha trovato in Andrea Pezzini non solo un abile yacht designer, in grado di interpretare i suoi desiderata, ma anche un capace Project Manager in grado di seguire l'evoluzione in concreto dello yacht. L'armatore desiderava che a bordo ci fosse un intero ponte dedicato al suo appartamento privato, che lo yacht potesse imbarcare una Jeep e una moto per eventuali spostamenti a terra, oltre a due tender di cui uno di 10 metri. Desiderava, inoltre, che fosse uno yacht al contempo molto sociale per poter organizzare eventi e party.

L'armatore di Audace, quindi, ha trovato nella serie K proposta da Pezzini, una piattaforma navale funzionale sulla quale realizzare uno yacht altamente customizzato per realizzare tutti i suoi desideri, che includono (oltre all'appartamento privato completo di living e di piccola cucina, una sorta di “Penthouse”, a 15 metri di altezza realizzata al posto del sundeck), due zone da adibire a discoteca (una altamente insonorizzata e la seconda in una zona semi aperta); a estrema prua, una specie di soppalco leggero e removibile consente l'alloggiamento delle moto d'acqua al di sopra della zona dove si trovano una Land Rover Defender, una moto BMW GS 1200 e un tender di servizio. Auto, moto, tender, jet ski sono varati e alati tramite una gru con portata 2.22 tonnellate. Per gli ospiti vi sono sono 4 grandi cabine, due sul ponte principale e due sul ponte inferiore, tutte con apertura sull'esterno.

Il Cantiere delle Marche, forte della sua esperienza nella realizzazione di Explorer Vessel è riuscito a consegnare uno yacht con tutte le caratteristiche richieste dall'armatore e di altissimo livello.

“Audace è uno yacht dal carattere marcato. È il risultato di un ottimo lavoro di squadra che ha visto un armatore determinato e dalle idee molto chiare, una squadra di progettazione armonica e un cantiere altamente competente e professionale”, dice Andrea Pezzini, Ceo di Floating Life. “Per me è un'emozione forte vedere realizzato questo 42metri della serie K che ho progettato insieme allo Studio Sculli. Rappresenta la summa delle nostre competenze maturate in oltre 35 anni di professione. Soprattutto è la conferma del concetto che sta alla base della linea K, che permette un'elevata personalizzazione, la soddisfazione dei desideri armatoriali e di ottenere barche uniche”.

“È una imbarcazione che bisogna vedere fuori e dentro per poterla capire. È a bordo che esprime completamente le sue potenzialità, perché ha volumi inimmaginabili paragonabili a quelli di un 60 metr.” Dichiara l'architetto Mauro Sculli dello Studio Sculli. Per noi è stata una sfida fantastica, a volte complicata anche nello sviluppo degli interni dove ha prevalso la funzionalità al decoro, e dove le richieste particolari, o meglio “audaci”, dell'armatore, hanno reso il progetto e la sua realizzazione estremamente stimolante; tutti abbiamo speso il massimo delle energie. Il mio studio e Andrea Pezzini siamo felici di essere stati in grado di soddisfare le idee dell'armatore (anche le più bizzarre) mantenendo l'efficienza della barca e in particolare di una carena, che ha preso vita anche dalle competenze acquisite nel settore della vela, in maniera molto corretta.