Demaria: “A Genova 21% espositori in più”

MILANO – Il Salone di Genova resta “uno strumento imprescindibile” per il comparto nautico italiano, “l’unica vera vetrina internazionale dell’Italia” a disposizione degli operatori del settore, e lo dimostrano i numeri: le partecipazioni rispetto all’anno precedente parlano di un +21%, di cui +5% nella vela, +12% nell’entrobordo, “e il tutto esaurito nei fuoribordo dopo appena 20 giorni dall’inizio delle prenotazioni”: in questi termini la presidente di Confindustria nautica, Carla , replica alle critiche mosse nei confronti del Salone da alcuni grandi marchi della nautica italiana (Azimut/Benetti, Ferretti, Perini), che hanno deciso di uscire da Confindustria e di puntare su Cannes e Monaco, ritenendolo vetrine più adeguate alle loro esigenze di mercato.

“Ognuno è libero di lasciare un’associazione, ci mancherebbe – dice Demaria all’ANSA – ma trovo assurdo un attacco allo strumento più utile che esiste in Italia per promuovere la nautica”. Secondo Demaria, le critiche sono sempre “legittime”, ma a suo avviso è “inaccettabile affermare cose non vere, sostenendo per esempio che Confindustria è vecchia e immobile.

All’interno di un organismo democratico è giusto e salutare che esista una opposizione, ma tutti sono tenuti a rispettare le regole”. Una delle regole è questa: lo statuto di Confindustria impedisce di avere più rappresentanze per settore. “Questo vale anche per la nautica, e lo si deve accettare. Invece, con un atto di autolesionismo tipicamente italiano, alcuni hanno pensato di attaccare il Salone di Genova. E’ assurdo”.

Genova, che quest’anno si svolgerà dal 20 al 25 settembre, non è soltanto “la più importante vetrina nautica che l’Italia ha a disposizione”, ma è anche uno strumento di promozione che “vanta numeri in decisa crescita”. “Al 31 luglio registriamo un +21% di espositori, e oltre il 50% di loro hanno aumentato l’investimento fatto nel 2015. Segno che per loro il Salone si è rivelato uno strumento molto utile, su cui vale la pena di investire ulteriormente. Inoltre registriamo quest’anno un ritorno significativo dei cantieri stranieri. Lo consideriamo un segnale importante, è la prima volta che succede dopo anni”.

“Nel leasing, poi – precisa la presidente di Ucina – a valle del Salone si è registrato un +44% in termini di contratti stipulati, e un +26% in termini di valore medio, che equivale a un +50 milioni di euro. Se si pensa che la nautica italiana si è sempre difesa solo con l’export, sono dati che riteniamo molto significativi”.

Parlare dunque di “mancata risposta” alle richieste di alcuni marchi, per quanto importanti, secondo Demaria “è fuorviante, oltre che ingiusto”. “E’ un atteggiamento tutto italiano, molto tipico. Del resto lo diceva già Dante Alighieri…. Ma noi non abbiamo alcun interesse a alimentare polemiche, quanto fare il massimo per permettere alla nautica italiana di avere il successo che merita”.