Fincantieri: Cna chiede impegno concreto

«Errare è umano, perseverare è diabolico, eppure nelle Marche continuiamo a commettere gli stessi gravi errori». E’ Otello Gregorini, direttore della provinciale di Ancona, a sollevare l’analogia tra un caso già noto nella regione.

«E’ assurdo che l’esperienza dell’Antonio Merloni non abbia insegnato nulla – scrive Gregorini – e che si continui a sbagliare anche sul caso . Non si può continuare a penalizzare l’indotto, come si e fatto per l’Antonio Merloni e ora si sta facendo con la crisi Fincantieri.

Comprendiamo lo stato d’animo dei dipendenti del cantiere che rischiano il posto, ma riteniamo altrettanto drammatica la situazione dell’indotto, che invece passa inosservata, nonostante la consistenza numerica di imprese che lavorano per conto di Fincantieri.

Una parte del mondo imprenditoriale che noi rappresentiamo chiede una soluzione pratica, ovvero che si facciano arrivare almeno una o due navi da realizzare ad Ancona. Qui, invece, si rischia addirittura di veder trasferire questa possibilità magari a ».

Salvatore Carruezzo