Bruno Manganaro, segretario della Fiom Cgil di Genova, chiede incentivi al governo per risolvere la questione Fincantieri. «Non possiamo farci chiudere il cantiere in silenzio, aspetteremo un pò di giorni e, se nessuno interverrà, torneremo a mobilitarci».
Ha dichiarato infatti Manganaro a proposito dello stabilimento Fincantieri di Genova – Sestri Ponente, che secondo il sindacato ha in programma lavoro solo fino al marzo 2012. «Chiediamo un confronto con il governo, ma sembra in altre faccende affaccendato – precisa Manganaro – e con gli enti locali per fare il punto sulla situazione».
Sulle prospettive del cantiere genovese è intervenuta anche la rsu. «In seguito alle lotte dei lavoratori dei mesi scorsi – spiega un comunicato della rsu – Fincantieri è stata costretta a ritirare un piano industriale che prevedeva la chiusura di Sestri Ponente, Castellamare di Stabia ed il ridimensionamento di Riva Trigoso.
Dopo mesi di pressioni condotte dai lavoratori e dalle istituzioni locali, finalmente, alla fine di luglio, è stato definito l’accordo di programma sul cosiddetto ‘ribaltamento a marè, pur con i dubbi sui tempi di realizzazione e destinazione finale dell’opera».
«Oggi 250 lavoratori del cantiere ed un numero imprecisato ma che sicuramente supera il migliaio di lavoratori delle ditte di appalto sono fuori dalla produzione – prosegue – Quando a marzo del 2012 verrà consegnata l’ultima nave attualmente in produzione (una nave extralusso per l’armatore Oceania) il cantiere si fermerà completamente».
Francesca Cuomo