Approfondimento del TG di Antenna Sud, condotto dalla giornalista Anna Saponaro, sul concetto di “Porto”
Durante l’intervista al prof. Abele Carruezzo, direttore scientifico del quotidiano Il Nautilus, è stata trattata l’evoluzione tecnica e tecnologica del concetto di ‘porto’
Conduce la giornalista Anna Saponaro
Siamo passati dal concetto di porto come ‘specchio d’acqua’, limitato ad opere strutturali naturali e/o artificiali che consentono ‘protezione’ alle navi dal moto ondoso e dalle correnti marine, al concetto di porto come ‘complesso di attività’ – operazioni e servizi – connesse all’esercizio della navigazione.
Poi si è parlato di ‘ambito portuale’ e di nodo logistico per giungere alla ‘retroportualità’ come l’insieme delle infrastrutture portuali unite alle zone per implementare le zes, vincendo la competitività fra regioni marittime,lungo le rotte del Mediterraneo.
Passando alle nuove sfide che lo shipping internazionale sta attraversando, è stato sottolineato come le mega ship container e passeggeri hanno bisogno di adeguate infrastrutture portuali.
In più, la fase della transizione energetica, ecologica e digitale sta imponendo a tutto il cluster marittimo/portuale un’accelerazione verso una mobilità sostenibile, quale può essere l’intermodalità, pilastro fondamentale di una logistica integrale. Le autostrade del mare, grande patrimonio dell’Italia, hanno permesso di togliere dalle strade italiane milioni di tonnellate di merci trasferendole sulla modalità mare-mare e mare-ferro. Oggi per essere competitivi come porto, occorre anche produrre energie (anche rinnovabili) e distribuire energie con un occhio particolare ai nuovi combustibili marini di transizione, per poi passare al tutto ‘green’.
Infine si è parlato di porto ‘territorio’ che per essere un asset strategico di incoming turistico deve creare itinerari di connessione tra il porto e i luoghi di cultura del territorio, a iniziare dalla città, riducendo le distanze tra i cittadini e il loro porto. Le problematiche marittimo/portuali di una Città di mare vanno affrontate senza ideologismi e con il contributo di tutte le parti in campo. Scoprire la propria ‘identità’ che è quella di ‘ponthos’ per le genti e per un’accoglienza degna di un’Umanità moderna.
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