Combattere il contrabbando di specie selvatiche

Authority Port of Mombasa

(Foto courtesy Authority Port of Mombasa)

Il porto di Rotterdam sperimenta un progetto pilota contro il

Londra. L'Organizzazione Marittima Internazionale adotta nuove linee guida per combattere il contrabbando di fauna selvatica: il trasporto marittimo globale si concentrerà sull'abbattimento delle reti illegali che sfruttano le catene di approvvigionamento marittimo per il traffico di fauna selvatica.

Il 13 maggio 2022, la 46a riunione del Comitato di Facility (FAL 46) dell'Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) ha adottato nuove “Linee guida per la prevenzione e la repressione del contrabbando di fauna selvatica sulle navi impegnate nel traffico marittimo internazionale”.

L'IMO, con questa risoluzione, vuole dare un messaggio forte sul crescente impegno internazionale contro il commercio illegale di fauna selvatica (IWT) e il suo impatto sulla biodiversità globale, minacciando direttamente la sopravvivenza di molte specie in natura.

Le linee guida sono state formalmente presentate a FAL46 da Brasile, Colombia, Germania, Kenya, Tanzania, dal Comitato permanente intergovernativo per la navigazione (ISCOS), dalla Camera Internazionale di Navigazione (ICS), dal Fondo Mondiale per la Natura (WWF), dal Fondo Internazionale per il Benessere degli Animali (IFAW) e dall'Organizzazione Internazionale della Polizia aeroportuale e portuale (INTERPORTPOLICE).

Questa è la prima volta che l'IMO ha compiuto un passo coraggioso per combattere la navigazione interna che sfrutta l'industria del trasporto marittimo. Le linee guida forniscono ampie raccomandazioni sia per le Agenzie governative e sia per il settore privato per aumentare la ‘due diligence' su questa attività criminale.

Gli sforzi formali sono iniziati in FAL44 (44th Meeting of the Facilitation Committee in 2020) guidati dalla Repubblica del Kenya con un gruppo di lavoro composto dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), WWF, TRAFFIC e United for Wildlife Transport Taskforce.

“Siamo entusiasti che gli Stati membri dell'IMO – afferma il gruppo di lavoro WWF e Traffic – abbiano preso questo impegno per affrontare le reti illegali che sfruttano le catene di approvvigionamento marittime per il traffico di fauna selvatica. Queste nuove linee guida, tra cui il Red Flag Compendium, forniranno una risorsa fondamentale per aiutare i Governi e il settore privato a intraprendere azioni collaborative contro il commercio illegale di fauna selvatica e contribuire a conservare la nostra biodiversità globale”.

Il traffico di specie selvatiche è una preoccupazione crescente a livello globale, che minaccia non solo la biodiversità, ma anche gli ecosistemi vitali per la mitigazione dei cambiamenti climatici, le economie nazionali e internazionali e, potenzialmente, la salute umana. I gruppi criminali organizzati partecipano sempre più spesso a questa attività illegale che è ancora considerata ‘a basso rischio – alta ricompensa'.

I trafficanti sfruttano le debolezze delle catene di approvvigionamento per trasportare illegalmente specie in via di estinzione, tra cui animali vivi, prodotti animali, piante e legname. Con il 90% del commercio mondiale via mare e circa il 72-90% dei volumi illeciti di fauna selvatica trafficati attraverso il trasporto marittimo, il settore ha la responsabilità di impegnarsi contro questo crimine organizzato transnazionale.

Il commercio legale di fauna selvatica è un'attività complessa, che soddisfa la domanda locale e internazionale di prodotti della fauna selvatica in numerosi settori. Tuttavia, un crescente business illegale parallelo sta approfittando delle debolezze delle catene di approvvigionamento marittimo per trasportare illegalmente prodotti della fauna selvatica dai mercati di origine a quelli di destinazione.

Sul fronte portuale, combattere il contrabbando significa sperimentare progetti pilota per garantire la sicurezza dei container. E' il caso del porto di Rotterdam che prende di mira il contrabbando di container.

Nell'ambito del progetto Resilient Port Terminals (WHT), le dogane olandesi hanno ridotto il periodo di preavviso per le ispezioni nel porto di Rotterdam, affinchè l'industria del trasporto marittimo di container deve aumentare le sue misure di sicurezza per eguagliarle a quelle dell'aviazione.

Accorciando il periodo di preavviso, l'Ufficio doganale mira a sostenere la prevenzione di attività illegali e criminali nel porto.

L'avviso per le ispezioni doganali a Rotterdam si ridurrà da 72 ore a 48 per un periodo sperimentale di due settimane. Dopodiché, il periodo di preavviso sarà nuovamente ridotto, a 24 ore prima dell'arrivo di una nave. Il progetto pilota è stato portato avanti fino alle 7 del mattino dello scorso 17 maggio, quando il periodo di preavviso è ritornato 72 ore.

Phillipa Dyson, responsabile del monitoraggio, della valutazione e dell'apprendimento dell'ONG Traffic anti-commercio di fauna selvatica, ha dichiarato che “In ambito marittimo, il carico è nascosto all'interno del container e solo una piccola percentuale di container viene ispezionata fisicamente”.

Secondo un rapporto dell'UNEP 2023, solo il 2% dei 798,9 milioni di teu che hanno attraversato i porti del mondo nel 2020 è stato ispezionato.
“Gli oggetti illeciti della fauna selvatica sono spesso ben nascosti all'interno o sotto altri oggetti, quindi se c'è un'ispezione visiva, sembra essere un carico legale legittimo”, ha spiegato la signora Dyson.

La signora Dyson ha concluso: “C'è ancora molta strada da fare per aumentare la capacità e la conoscenza del traffico di specie selvatiche nel settore marittimo. Ciò richiede investimenti e disponibilità da parte dei Governi, delle alleanze internazionali e delle compagnie di navigazione, fino al personale portuale”.

Ispezione doganale

(Ispezione doganale nel porto di Rotterdam; foto courtesy APR)