Scritto da Nicolò Carnimeo, con la regia di Lorenzo Scaraggi, prodotto da Omero su Marte, Approdi è un viaggio “geopoetico” alla ricerca dell’essenza degli approdi pugliesi.
Anteprima mondiale al Bifest
venerdì 22 marzo, Teatro Piccinni – ore 21.30
sabato 23 marzo, Teatro Kursaal – ore 21.30
Una dichiarazione d’amore al mare della Puglia, ai suoi approdi, ai suoi porti, alle coste e ai centri storici e alla ricchezza di bellezza e di storia che la contraddistinguono. È “Approdi” il nuovo documentario realizzato dal regista bitontino Lorenzo Scaraggi con la sua Omero su Marte, casa di produzione con cui si occupa di documentari che raccontino il territorio, i luoghi, le persone, il viaggio. Scritto da Nicolò Carnimeo con la collaborazione dello stesso Scaraggi durante un viaggio in barca a vela lungo la costa pugliese, “Approdi” traccia una rotta immaginaria tra tempi e luoghi, tra ricordi e centri storici per giungere fino ai porti.
Il documentario sarò proiettato in anteprima mondiale venerdì 22 marzo (inizio proiezione ore 21.30) al Teatro Piccinni e sabato 23 marzo (inizio proiezione ore 21.30) al Teatro Kursaal di Bari durante il Bifest. “Approdi” nasce anche dagli incontri del festival culturale Mare d’inchiostro realizzato in partenariato dalla Vedetta sul Mediterraneo e dall’Università degli Studi di Bari tramite il Dipartimento Jonico in ‘Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture’. Tre anni intensi con decine di eventi e manifestazioni di promozione della cultura e letteratura del mare con uno sguardo anche alla geopolitica.
“Per un regista ogni documentario è una creatura con una storia a sé, con tanti dettagli, tanti aneddoti e tante cose da imparare che rendono ogni lavoro un unicum. “Approdi”, ovvio dirlo, mi ricorderà sempre l’odore del mare, delle reti messe a asciugare, della nafta nei porti, sentimento sicuramente comune a migliaia di altri – spiega il regista, Lorenzo Scaraggi – Eppure se devo trovare qualcosa di personale e irripetibile, per me “Approdi” sarà per sempre il lavoro che mi ha legato al mare che amo di più, e che Predrag Matvejevic definiva il mare dell’intimità: l’Adriatico. Ecco, considero “Approdi” la mia dichiarazione d’amore all’Adriatico”.
A raccontare gli approdi a Nicolò Carnimeo, navigatore solitario, sono scrittori, giornalisti, intellettuali. Porti militari, mercantili, funzionali a territori e centri interni, piccoli approdi scrigni della memoria di quel grande collezionista che è il mare. Monopoli, Egnazia, Trani, Bari, Giovinazzo, Brindisi e Santa Maria di Leuca sono le tappe del viaggio che conduce alla scoperta di una Puglia diversa. Ci sono nei porti dei luoghi dove chi viene dal mare si sente subito a casa. Luoghi che sanno di sale, dove il mare parla. Si sentono le energie di tutte le persone che ci sono passate.
“Approdi non è stato solo un viaggio, più un’esperienza condivisa, la ricerca di una identità liquida e di un senso di ciò che rappresenta il mondo portuale, di ciascun elemento che lo compone, banchine, fari, luci sul mare; di quello che si vede e quello che le acque nascondono, ed anche di quanto riusciamo a percepire lasciandoci andare, ascoltando i luoghi e le voci di un crocevia, un melting pot, culla di civiltà e delle nostre radici marine” spiega Carnimeo.
A fare da filo conduttore nel viaggio emotivo per i porti della Puglia, tra fari, moli, persone, storia e storie che legano passato e presente in una luce speciale che avvolge in un abbraccio come i moli dei porti abbracciano il mare e chi lo vive, la voce fuori campo di Nicolò Carnimeo a cui è affidato il racconto quasi sussurrato della storia che lega indissolubilmente da sempre la Puglia al suo mare.
Ad arricchire la narrazione intervengono poi le testimonianze di chi nella Puglia ha trovato il suo approdo sicuro: lo scrittore Alessandro Vanoli, esperto di medioevo e di Mediterraneo, che passeggia per il centro storico di Monopoli e lungo le banchine del porto, raccontando di popoli, navigatori e di migranti, partendo da Platone per giungere fino al contemporaneo; l’archeologa Rita Auriemma che rivela il mondo dell’archeologia subacquea, gli approdi che non ci sono più, muovendosi per le strade di una città che non c’è più: Egnazia; il musicista, direttore d’orchestra e scrittore Roberto Soldatini che accoglie Carnimeo a bordo della sua barca al centro del porto di Trani, suonando il violoncello e raccontando la sua vita di musicista nomade che ha deciso di prendere la residenza nel porto pugliese dopo aver vissuto a Venezia e a Napoli, e che grazie al mare ha modificato profondamente il suo sentire la musica, rallentando i tempi e scegliendo il porto come palcoscenico dove esibire questo nuovo modo di fare musica.
E ancora, nel porto di Bari tra container provenienti da tutto il mondo e moli ottocenteschi, il giornalista Lucio Caracciolo, direttore di Limes, che si allontana dalla Puglia per un attimo toccando Genova, Gaeta e Livorno e racconta il suo rapporto col mare per poi descrivere l’importanza strategica del porto della capitale pugliese come porto commerciale contemporaneo al centro del mediterraneo; la giornalista e scrittrice Enrica Simonetti che da Giovinazzo intreccia la storia degli approdi con quella dei fari e delle torri che segnano il cammino della lunga navigazione di “Approdi” intrecciando segni storici e piccole storie umane; e infine lo scrittore svedese Biörn Larsson ospite straordinario nella navigazione da Brindisi a Santa Maria di Leuca e ritorno tra la bellezza della costa del Salento e la storia millenaria delle persone.
L’opera è stata realizzata dall’Associazione Vedetta sul Mediterraneo nell’ambito del Festival della letteratura Mare d’Inchiostro con il contributo di Regione Puglia – FSC Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014/2020.
Le azioni di promozione del documentario Approdi sono realizzate a valere su risorse del PO FESR Puglia 2014/2020 – Asse VI – Azione 6.8., nell’ambito dell’intervento “Promuovere la Puglia del Cinema 2023”.