Riforma Doganale: ESPO accoglie con favore il ripristino del periodo di custodia temporanea merci in porto di 90 giorni

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Custodia temporanea in porto, emendamento di Espo sul nuovo Codice Unico Doganale approvato dal Parlamento europeo

Bruxelles. Il Parlamento europeo con un emendamento ha bloccato la riduzione del periodo di custodia temporanea da 90 a 3 giorni, prevista dal nuovo Codice Unico Doganale proposto dalla Commissione Europea.

L’Organizzazione Europea dei Porti Marittimi (ESPO, European Sea Ports Organisation), pur avendo nei giorni scorsi condiviso gli obiettivi della riforma doganale volti a migliorare significativamente l’efficienza delle procedure doganali nell’UE, ha manifestato anche forti preoccupazioni in merito all’intero fascicolo del Codice Unico Doganale.

Per l’ESPO la principale e prima preoccupazione della proposta della Commissione è una drastica riduzione del periodo di custodia temporanea dagli attuali 90 a 3 giorni.

L’ESPO accoglie quindi con grande favore diversi emendamenti dei membri del Parlamento europeo volti a ripristinare il periodo di 90 giorni, che ora sembra riflettersi nei compromessi sul tavolo della Commissione per il Mercato Interno e la Protezione dei Consumatori (IMCO, Committee on the Internal Market and Consumer Protection).

La custodia temporanea di 90 giorni svolge un ruolo cruciale nel garantire la fluidità dei flussi di merci attraverso i porti, in particolare quando altre parti della catena logistica non forniscono in modo tempestivo i dati necessari per vincolare le merci a un regime doganale.

La custodia temporanea è fondamentale anche nel contesto del trasbordo, ossia la movimentazione di container verso una destinazione intermedia dove vengono trasbordati tra due navi oceaniche e poi spediti verso un’altra destinazione (finale), compresi i porti extra-UE.

Infatti, lo stato di ‘custodia temporanea’ deve essere visto come un’utile ‘sala d’attesa amministrativa’ sia per ottenere le informazioni/dati necessari o, in caso di trasbordo, chiamare per ritirare il carico e/o attendere che la nave prosegua il viaggio verso la destinazione finale della merce.

Un periodo di stoccaggio temporaneo abbreviato lascerebbe una quantità inaccettabile di merci senza un’adeguata procedura doganale, costringendo i terminal e le compagnie di navigazione ad essere responsabili di sottoporre le merci a un regime doganale.

Per i porti europei, una riduzione dell’attuale periodo di custodia temporanea, come inizialmente proposto dalla Commissione europea, non è né accettabile né praticabile.

“Apprezziamo molto il sostegno del relatore e di altri membri del Parlamento europeo per il periodo di custodia temporanea di 90 giorni. La riduzione di tale periodo ostacolerebbe la fluidità dei flussi di merci attraverso i porti e porrebbe nuovamente alcuni porti europei in condizioni di disparità con i porti extra-UE limitrofi. Speriamo che il Parlamento continui a sostenere questo punto e, in una fase successiva, anche il Consiglio. Ciò ci consentirebbe di dare il nostro pieno sostegno alla proposta e alla sua ambizione di portare l’unione doganale al livello successivo. Nell’attuale contesto geopolitico e geoeconomico, un funzionamento efficace delle Dogane è più che mai importante”, afferma la Segretaria generale dell’ESPO, Isabelle Ryckbost.

Inoltre, l’ESPO accoglie con favore la recente adozione dei pareri della Commissione per i bilanci e della Commissione per il Commercio Internazionale, che contribuiranno anche al rafforzamento dei controlli doganali, al miglioramento della vigilanza finanziaria, al rafforzamento della cooperazione e a una governance modernizzata e più unificata in tutta l’UE.

Oltre a ripristinare il periodo di custodia temporanea di 90 giorni, l’ESPO è particolarmente favorevole alle modifiche che garantiscono sinergie tra un nuovo polo di dati doganali e l’interfaccia unica marittima dell’UE, chiarendo i requisiti minimi in materia di dati doganali e garantendo la continuità giuridica per quanto riguarda l’attuazione dell’attuale codice doganale dell’Unione.

L’ESPO rimane aperta a un ulteriore dialogo con la Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio al fine di trovare soluzioni praticabili che contribuiscano all’agevolazione degli scambi e a un’applicazione efficace e uniforme del quadro giuridico doganale dell’UE.