(Foto courtesy by Torre d’Amare, il sito dei Marittimi)
La ‘Generazione Z’ cerca un’occupazione significativa e orientata allo scopo e ha valori diversi rispetto ai suoi predecessori in termini di equilibrio tra lavoro e vita privata, opportunità di crescita e diversità.
Londra. Nell’ottobre scorso, alla Genoa Shipping Week, il sindacato dei lavoratori marittimi USCLAC-UNCDIM-SMACD, durante la Port &Shipping tech conference, ha esposto l’analisi psicologica dei bisogni dei marittimi.
Molte compagnie di navigazione e datori di lavoro marittimo, in questi ultimi tempi, vanno sostenendo che piuttosto che ripetere a pappagallo le promesse in materia di ESG (Environmental, Social e Governance), potrebbero adottare una riflessione avanzata sul reclutamento e sulla formazione per superare la crescente carenza di marittimi nel settore marittimo.
Drewry’s ha segnalato una carenza di forniture del nove percento di marittimi ufficiali nel suo “Manning Annual Review and Forecast 2023/24”, quasi il doppio rispetto all’anno precedente e il più alto da quando la società di consulenza globale ha iniziato a lavorare, nel 2006.
Il settore marittimo si sta dimostrando meno attraente di altri settori per i talenti di nuova generazione non sono solo aneddotiche, ma basate sui dati e le prove di ciò sono in aumento.
Le situazioni contingenti di crisi – covid-19, guerra in Ucraina e crisi del Mar Rosso – rappresentano aspetti negativi che hanno portato molti ad allontanarsi dalla carriera marittima, anche se l’economia globale dipenda dai suoi professionisti marittimi.
Nessuno però parla di retribuzione adeguata: infatti, una retribuzione dignitosa per i marittimi e condizioni di lavoro sono un prerequisito; basta con le aspirazioni di una compagnia di navigazione; comprendere significa anche controllare la catena del valore dei talenti dei marittimi, investire nel benessere, nella competenza e nello sviluppo della carriera dei marittimi e mantenere esperienze lavorative positive; tutte questioni di grande interesse per una azienda dello shipping.
Significa anche investire in Centri per la Alta Formazione, capaci di fornire tecnologia, opportunità per creare corsi a livello di microlearning, offerta di supporto basato sulla simulazione e sul posto di lavoro, tutoraggio e coaching.Trattenere i migliori candidati disponibili nel competitivo mercato del lavoro globale di oggi richiede di più al datore di lavoro marittimo.
E come? Il marittimo di oggi, ad esempio, discrimina tra i datori di lavoro in base alla connettività e preferirà anche lavorare per organizzazioni di cui condivide i valori.
Vanno sostenuti i più elevati stabdard di ESG (Environmental, Social e Governance), in materia di salute e sicurezza sul lavoro, continuando a sviluppare orari di lavoro flessibili e telelavoro, politiche antidiscriminatorie e antimolestie, formazione proattiva per superare i pregiudizi inconsci e rafforzare la diversità dei fornitori. Inoltre, è doveroso insistere sull’impegno tra i senior manager e il personale di prima linea, per incoraggiare la cultura aperta e collaborativa su cui si basa il miglioramento della sicurezza delle navi e coltivare la partecipazione dei dipendenti al processo decisionale.
Sull’Intelligenza Artificiale occorre essere chiari fin dall’inizio: il ‘futuro del trasporto marittimo dovrà e sarà umano’. Non bisogna considerare l’AI e l’apprendimento automatico come scorciatoie per sostituire i marittimi, anche se siamo convinti che questa nuova tecnologia se utilizzata in modo responsabile potrà migliorare la gestione della sicurezza, la salute e il benessere dell’equipaggio e identificare, coltivare e costruire talenti marittimi.
Sappiamo benissimo che l’automazione navale può ridurre l’errore umano e aumentare la sicurezza, ma l’AI e l’automazione navale stessa potranno assistere i marittimi, ma non li potranno mai sostituire.
Infatti, la capacità dell’IA di analizzare grandi set di dati di curriculum, profili di social media e altre informazioni, può essere preziosa per identificare e raggiungere le persone con le competenze, l’esperienza e il potenziale per avere successo nelle carriere dello shipping.
L’Intelligenza Artificiale (AI) e il Machine Learning (ML) possono essere utilizzati per personalizzare il processo di onboarding dei nuovi assunti, fornendo loro programmi di formazione, sviluppo della carriera e mentorship personalizzati che funzionano al ritmo dell’individuo, analizzando anche continuamente le sue esigenze; sicuramente possono rivoluzionare il processo di ‘onboarding’ per i nuovi dipendenti. Onboarding o socializzazione organizzativa è il termine americano per i meccanismo attraverso il quale i nuovi dipendenti acquisiscono le conoscenze, le abilità e i comportamenti necessari per un ruolo assegnato. Ma utilizzare l’AI nell’onboarding non significa sostituire il ruolo umano; si tratta di migliorarlo.
I programmi di formazione e sviluppo possono riguardare le questioni emergenti relative alle competenze marittime.
Dal punto di vista dei datori di lavoro marittimo, l’IA potrebbe anche essere utilizzata per analizzare dati anonimi sulla soddisfazione, l’impegno e la motivazione dei dipendenti, in modo che i datori di lavoro possano rispondere con iniziative per incoraggiare un ambiente di lavoro più positivo e solidale. Il professionista delle risorse umane potrebbe anche confrontare l’efficacia delle proprie iniziative in materia di risorse umane.
In un’industria marittima spesso pronta ad affrontare l’avanzare della nave autonoma, i livelli di automazione e i pro e contro della formazione basata su computer, c’è dell’ironia nell’identificare il professionista delle risorse umane marittime come un possibile beneficiario chiave dell’IA.
Gli strumenti che offrono agilità nel rispondere al profilo mutevole della forza lavoro marittima e promettono di identificare i candidati più attrezzati per mantenere la rotta non possono che essere vantaggiosi per il trasporto marittimo nel suo complesso.