Percorso di transizione per l’ecosistema industriale della mobilità dell’UE
Bruxelles. La Commissione Europea ha pubblicato il “Percorso di transizione della mobilità nell’Ue”, un piano strategico di ampio respiro per i trasporti, elaborato e condiviso con i principali soggetti coinvolti: Autorità nazionali e regionali, stakeholders e ONG comprese.
La strategia applica l’adozione di un ciclo di pianificazione e controllo – sistema/apporccio bottom-up – in cui vengono raccolte prioritariamente le indicazioni delle diverse unità organizzative, che successivamente vengono integrate e razionalizzate; si definiscono le sfide, le opportunità, le condizioni e le azioni necessarie ‘per guidare la transizione verde e digitale e migliorare la resilienza dell’ecosistema, in linea con la strategia industriale aggiornata dell’Ue’.
Il 29 febbraio 2024 la Commissione Europea terrà una tavola rotonda sul “Percorso di transizione della mobilità nell’Ue”, per l’ecosistema della mobilità.
Inizialmente introdotto dalla strategia industriale dell’UE del 2021, il percorso di transizione è stato concepito come un processo di co-creazione tra la Commissione Europea, le Autorità dei paesi dell’UE, l’industria e le parti interessate, per contribuire a individuare le principali sfide e opportunità della transizione verde e digitale, nonché possibili soluzioni e impegni lungimiranti per l’ecosistema della mobilità.
L’evento sarà l’occasione per presentare e discutere il percorso di transizione per l’ecosistema della mobilità co-creato con l’industria e la società civile. Allo stesso tempo, l’evento darà anche il via al processo di co-attuazione con un invito a impegnarsi delle parti interessate a sostenere le azioni del percorso di transizione. L’evento si svolge in presenza ed è aperto al pubblico. Per iscrizioni e acceditamenti consultare il sito della Commissione.
Il ‘Percorso’ dedica un capitolo importante alle nuove competenze per affrontare tale transizione.Il capitale umano e il suo know-how, abilità e competenza sono essenziali per la performance e competitività delle imprese. Garantiscono la qualità della produzione e guidano l’innovazione e miglioramento continuo e adattamento dei processi aziendali.
Le parti interessate hanno ricordato che la mancanza di lavoratori qualificati, insieme alla diminuzione dell’attrattiva del settore, rappresenta già una sfida: i profili qualificati nelle tecnologie avanzate sono scarsi; l’ecosistema della mobilità (road, sea, rail) deve affrontare una forte concorrenza da parte di industrie più orientate alla missione (ad esempio energie rinnovabili, grande tecnologia), settori a reddito più elevato (finanza) e persino lavoro autonomo, che attraggono alcuni dei lavoratori più preziosi e profili tecnici necessari. La portata della sfida rappresentata dall’adattare la forza lavoro in mobilità alle competenze necessarie per la transizione è considerevole. Secondo la European Battery Academy si stima che siano necessari 800.000 lavoratori qualificati nel settore delle batterie e per quanto riguarda la cantieristica navale e marittima, il partenariato su larga scala dedicato al Pact for Skills stima che vi sarà bisogno di 234.000 nuovi operatori nel settore entro il 2030.
Per perseguire efficacemente questo sforzo è necessario superare alcune barriere sociali e atteggiamenti culturali nei confronti della professione, formazione e apprendimento permanente e garantire che la forza lavoro sia impegnata e disponga di risorse sufficienti capacità, opportunità e supporto per sviluppare queste competenze e apprendere nuove tecniche.
Il settore dell’Istruzione e Formazione Professionale (IFP) presenta un deficit con una certa mancanza di consapevolezza delle competenze e in alcuni ‘casi azienda’ inadeguata a supporto e con scarsi corsi di IFP.
I lavori nell’ecosistema della mobilità richiederanno sempre più competenze digitali, da quelle di base a quelle complesse: Esperti IT/software, analisti di dati ed esperti di programmazione. La competenza digitale è cruciale anche nella produzione e nella gestione dei veicoli elettrici così come nel resto della catena del valore della mobilità elettrica; importanti e necessari saranno i centri per la simulazione di realtà virtuale, senza tralasciare le competenze di interoperabilità e le lingue straniere.
Ogni riqualificazione è un investimento sia per il dipendente sia per il datore di lavoro e quindi esiste deve esserci un ritorno sull’investimento per entrambi. L’orientamento professionale potrebbe aiutare i dipendenti a identificare la propria vocazione e capacità, comprese quelle precedenti riconosciute e validate.
Non si comprende perchè tali competenze debbano essere acquisite solo a spese del lavoratore e visto le il business è delle imprese!
In più, la transizione in corso sta rapidamente rimodellando il paradigma del trasporto tradizionale, per cui è essenziale garantire che il sistema stradale europeo, le vie navigabili interne, il trasporto marittimo, ferroviario e le infrastrutture annesse dovranno essere adeguate per consentire operazioni decarbonizzate, più eco e intelligenti.
Infine, la Commissione Europea istituirà una piattaforma di sostegno delle parti interessate del percorso di transizione per facilitare e monitorare questo processo.
- Si allega il documento sul ‘Percorso di trasnizione della mobilità nell’UE’