Global Risks Report 2024

Global Risks Report 2024

: i rischi a breve termine, tra

Davos. Il tema 2024 della 54ma edizione, in corso a Davos fino al 19 gennaio con i rappresentanti dei Governi e stakeholder, recita: “Rebuilding Trust”, ricostruire la fiducia per rilanciare la crescita economica in un mondo sempre più frammentato e scosso dalle guerre che continuano a spargere incertezza sulle prospettive.

Il World Economic Forum (WEF), nell’ambito del suo impegno annuale, ha pubblicato uno studio che mette in evidenza i rischi più significativi per il nostro pianeta nel prossimo decennio.
Il rapporto del World Economic Forum, presentato nell’assise mondiale di Davos, avverte che entro il 2050 il cambiamento climatico potrebbe causare ulteriori 14,5 milioni di morti e 12,5 trilioni di dollari di perdite economiche in tutto il mondo.

“Le parti interessate a livello globale hanno ancora tempo per intraprendere azioni strategiche e decisive per contrastare queste previsioni e mitigare gli impatti sulla salute dei cambiamenti climatici a livello globale”, si sottolinea nel report 2024.

Il Global Risks Report esplora alcuni dei rischi più gravi che potremmo dover affrontare nel prossimo decennio, in un contesto di rapidi cambiamenti tecnologici, incertezza economica, riscaldamento del pianeta e conflitti. Quando la cooperazione è sotto pressione, le economie e le società indebolite possono richiedere solo il più piccolo shock per superare il punto di non ritorno della resilienza.

Secondo il rapporto, guardando al 2023, le popolazioni vulnerabili sono alle prese con conflitti letali, dal Sudan a Gaza e Israele, insieme a condizioni di caldo record, siccità, incendi e inondazioni. Il malcontento sociale era palpabile in molti paesi, con cicli di notizie dominati da polarizzazione, proteste violente, rivolte e scioperi.

Mentre entriamo nel 2024, i risultati GRPS 2023-2024 evidenziano una prospettiva prevalentemente negativa per il mondo nei prossimi due anni che dovrebbe peggiorare nel prossimo decennio. Le interviste condotte a settembre 2023, evidenziano che il 54% prevede una certa instabilità e un rischio moderato di catastrofi globali, mentre un altro 30% si aspetta condizioni ancora più turbolente. Le prospettive sono nettamente più negative sull’orizzonte temporale di 10 anni, con quasi due terzi degli intervistati che si aspettano un outlook tempestoso o turbolento.

Le tensioni economiche sulle persone a basso e medio reddito – e sui paesi – sono destinate a crescere. La crisi del costo della vita rimane una delle principali preoccupazioni nelle prospettive per il 2024. Anche i rischi economici dell’inflazione e della recessione economica sono nuovi ingressi degni di nota nella classifica dei primi 10 rischi nel biennio. Sebbene per ora sembri prevalere un ‘atterraggio più morbido’, le prospettive a breve termine rimangono altamente incerte. Ci sono molteplici fonti di continue pressioni sui prezzi dal lato dell’offerta che incombono nei prossimi due anni, dalle condizioni di El Niño alla potenziale escalation di conflitti in corso.

E se i tassi d’interesse rimangono relativamente elevati più a lungo, le piccole e medie imprese e i paesi fortemente indebitati saranno particolarmente esposti alle difficoltà del debito. Per il report 2024, l’incertezza economica peserà molto nella maggior parte dei mercati, ma il capitale sarà il più costoso per i paesi più vulnerabili. I paesi vulnerabili al clima o soggetti a conflitti sono sempre più esclusi dalle infrastrutture digitali e fisiche, dal commercio e dagli investimenti verdi e dalle relative opportunità economiche. Man mano che le capacità di adattamento di questi Stati fragili si erodono ulteriormente, i relativi impatti sociali e ambientali vengono amplificati.

Il Global Risks Report 2024 del WEF identifica la ‘misinformazione’ (informazione non accurata, inattendibile, i cui contenuti, diffusi frettolosamente, rischiano di essere accettati come veritieri perché difficili o impossibili da verificare) e la disinformazione come le principali minacce a breve termine. Questi fenomeni, spesso alimentati dall’intelligenza artificiale e da narrazioni polarizzanti, presentano sfide significative per la società. Essi non solo distorcono la realtà, ma possono anche influenzare decisioni politiche ed economiche, aumentando le tensioni sociali, specialmente in vista delle elezioni imminenti in diverse economie chiave (USA, Europa e Russia), rappresentando così l’evoluzione delle ‘fake news’.

Il report si conclude con un appello: Saadia Zahidi, Managing Director del WEF, ha evidenziato l’importanza di un approccio globale e cooperativo per affrontare queste criticità. È fondamentale che i leader mondiali lavorino insieme per gestire le crisi a breve termine, gettando le basi per un futuro più resiliente e sostenibile. La costruzione di barriere contro i rischi emergenti e la promozione di una cooperazione internazionale efficace sono visti come passi cruciali per prevenire un deterioramento ulteriore della situazione globale.

World Economic Forum è l’Organizzazione Internazionale per la Cooperazione Pubblico-Privato. Il Forum coinvolge i principali leader politici, economici, culturali e di altro tipo della società per plasmare le agende globali, regionali e industriali. Fondata nel 1971 come fondazione senza scopo di lucro e ha sede a Ginevra, in Svizzera; è indipendente, imparziale e non legata ad alcun interesse particolare.