(Foto courtesy Banca d’Italia)
Pubblicato l’aggiornamento congiunturale della Puglia, bene le due Autorità di Sistema Portuale
Roma. L’economia pugliese, nei primi nove mesi del 2023, si legge nel documento, è cresciuta con un’intensità definita ‘contenuta’.
Secondo l’Indicatore Trimestrale delle Economie Regionali (ITER) stimato dalla Banca d’Italia, nel primo semestre del 2023, il prodotto è aumentato dell’1,2 per cento rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, in linea con la media dell’Italia e del Mezzogiorno e in rallentamento rispetto alla media del 2022 (3,3 per cento). La crescita è stata più vivace nel primo trimestre e ha decelerato nel secondo; le informazioni disponibili indicano un ulteriore peggioramento della fase ciclica nel terzo trimestre.
Nella prima parte del 2023 l’andamento dell’attività del settore industriale ha continuato a risultare debole, risentendo anche del peggioramento dell’economia globale. La dinamica ha beneficiato solo in parte dell’affievolirsi delle problematiche connesse con l’approvvigionamento degli input produttivi e del calo dei prezzi dei beni energetici.
Anche l’accumulazione di capitale, nonostante la spinta degli incentivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è rimasta nel complesso poco vivace, per effetto soprattutto dell’incertezza della congiuntura e del maggior costo del credito.
A parte il settore delle costruzioni (minor ricorso al ‘superbonus’), l’attività dell’edilizia pubblica ha continuato a essere sostenuta dagli interventi finanziati dal PNRR; mentre, gli indicatori denunciano una moderata crescita nei servizi: pur in presenza, nel comparto commerciale, di un forte rallentamento dei consumi delle famiglie, il settore ha tratto sostegno dall’espansione dei flussi turistici.
La dinamica del turismo si è riflessa in quella dei movimenti di persone. Secondo i dati di Assaeroporti nei primi nove mesi dell’anno il traffico passeggeri degli aeroporti pugliesi è risultato ancora in crescita (6,1 per cento rispetto al periodo corrispondente). Anche i passeggeri su traghetti e su navi da crociera hanno continuato ad aumentare: secondo i dati provvisori forniti dalle due Autorità di Sistema portuali, tra gennaio e agosto il numero di transiti nei principali porti pugliesi è salito a circa 1,9 milioni (29,9 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2022); di questi, quasi un quarto sono passeggeri di navi da crociera.
Nei primi otto mesi di quest’anno anche il traffico marittimo nei principali porti regionali ha registrato un incremento in termini di container movimentati, mentre i volumi di merci sono rimasti nel complesso stabili. Il trasporto aereo di merci è risultato in ripresa, beneficiando dei movimenti dell’aeroporto di Taranto-Grottaglie e di quello di Brindisi.
Stesse considerazioni e valutazioni erano state espresse, giorni addietro, dalla Corte dei Conti, promuovendo in sostanza le AdSP italiane,con qualche eccezione. Infatti, il focus della Corte dei Conti sulle Autorità di Sistema Portuale evidenzia ingenti finanziamenti sia riferibili al PNC (2.824,1 mln) e sia, in misura minore, al PNRR (335,2 mln).
Gli interventi riguardano sostanzialmente: lo sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici, l’aumento selettivo della capacità portuale, la realizzazione dell’ultimo/penultimo miglio ferroviario/stradale, l’efficientamento energetico, l’elettrificazione delle banchine (Cold ironing). In riferimento ai ‘Green ports’, cioè – Miglioramento della situazione ambientale dei porti e delle città portuali; – riduzione delle emissioni di CO2 e degli inquinanti derivanti dalla combustione di combustibili fossili originati dalle attività portuali; – produzione di energia da fonti rinnovabili- il PNRR ha destinato a nove AdSP euro 225 mln, a fronte dei complessivi 270 mln stanziati.
Le 16 Autorità di Sistema Portuale sono soggetti attuatori, complessivamente, di 142 progetti, per l’importo complessivo a valere su PNRR+PNC di 3.159 mln, pari al 70,7 per cento del totale delle risorse (4,5 mld); sono stati complessivamente trasferiti 1,2 miliardi, contabilizzati e pagati circa 371 mln.
La valutazione della Magistratura contabile sullo svolgimento, alla data del 30 giugno scorso, degli obiettivi prefissati per le AdSP è sostanzialmente positivo con gli obiettivi di piano raggiunti.
Per quanto riguarda l’AdSP del Mar Adriatico Meridionale (che comprende i porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta, Monopoli e Termoli) è soggetto attuatore di quattro progetti per complessivi euro 252.000.000, di cui tre relativi alla missione M3/componente 2 (Infrastrutture per una mobilità sostenibile – Intermodalità e Logistica integrata), e un progetto relativo alla missione M5/componente 3 (inclusione e coesione).
Di tali progetti tre sono finanziati dal PNC mentre uno anche dal PNRR. I tre progetti finanziati dal PNC, per un importo totale di 88 milioni, cui si aggiungono 43 milioni afferenti ad altre fonti o, riguardano lo sviluppo dell’accessibilità marittima nei porti della circoscrizione portuale e, specificamente, Brindisi. L’AdSP ha comunicato che tali progetti si trovano tutti in fase di regolare avanzamento e di aver raggiunto finora tutti gli obiettivi fissati al 30 giugno 2023. Il progetto finanziato sia dal PNRR e sia dal PNC rientra negli interventi speciali per la coesione territoriale ed è finalizzato al recupero e rifunzionalizzazione del Bacino Alti Fondali (BAF) nel porto di Manfredonia.
Sull’AdSP del Mar Jonio, la Magistratura contabile evidenzia che la Autorità portuale del Mar Jonio (che comprende il porto di Taranto) è soggetto attuatore di sei progetti per complessivi euro 208.691.901; in particolare cinque di essi riguardano la Missione 3 Componente 2, e sono finanziati dal PNC per un importo complessivo di 90,7 milioni e da altre fonti per quasi 68 mln e un progetto riguarda la Missione 5 Componente 3, (Interventi speciali per la coesione territoriale), finanziato dal PNRR per 50 milioni. Dei 5 progetti finanziati dal PNC, 3 si riferiscono alla elettrificazione delle banchine, (cold ironing) per complessivi 55 mln, mentre gli altri due riguardano lo sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza ai cambiamenti climatici, per complessivi 103,7 milioni, di cui 35,7 mln a valere sul PNC e 67,9 mln di fondi dell’AdSP.
Per ulteriore informazione si riportano le tavole: la prima della Banca d’Italia e la seconda della Corte dei Conti.