Genova. Sono passate due settimane dalla sentenza del Consiglio di Stato (15 ottobre scorso) che ordina all’Autorità Portuale di Genova di revocare alla società Gpt del Gruppo Spinelli la concessione del terminal multipurpose di Ponte Etiopia. La ‘sentenza’ rimane ancora disattesa da parte dell’AdSP Mare Ligure occidentale, anzi si annuncia un eventuale ricorso in Cassazione (hanno 60 giorni di tempo).
Intanto il Gruppo Grimaldi è disposto a subentrare assumendosi la responsabilità di assumere i lavoratori; tema preoccupoante per Sommariva, neo presidente del Gruppo Spinelli, impegnato a difendere i 700 lavoratori del terminal.
Nei fatti, il Consiglio di Stato ha annullato la concessione alla società Genoa Port Terminal (51% Spinelli Srl e 49% Hapag Lloyd) per il terminal multipurpose.
I Giudici hanno accolto il ricorso presentato dal Gruppo Psa Sech con la società Terminal Contenitori Porto di Genova, rappresentata dagli avvocati Luigi Cocchi, Gerolamo Taccogna e Giovanni Borbyons, ribaltando così la precedente decisione del TAR Liguria.
Per il Gruppo Psa Sech, l’attività operata da Spinelli sulle banchine non riguardava movimentazione di merci varie, ma essenzialmente dedicata ai container, non prevista dal Piano Regolatore Portuale. Per questo nel 2021 aveva promosso un ricorso al Tar che era stato respinto.
La sentenza del Consiglio di Stato invece accoglie la tesi di Sech e spiega che su quelle banchine Spinelli deve movimentare traffico multipurpose (traghetti merci, ad esempio), ma non full container.
I Giudici motivano: “Va condivisa anche la constatazione critica per cui l’operatività del tutto prevalente nei traffici full container da parte di un terminalista in ambito multipurpose, non sottoposto agli oneri di investimento e ai costi operativi tipici dei terminal contenitori, determina una evidente distorsione dell’assetto concorrenziale come regolato dal Piano Portuale, in danno non solo degli interessi privati concorrenti ma altresì degli interessi pubblici sottesi alla pianificazione portuale”.
Anche se la sentenza continua su altri parametri verso il Gruppo Spinelli e l’AdSPMLO, la notizia che gira sulla stampa dedicata è che il Gruppo Grimaldi ha annunciato l’interesse a subentrare nel Genoa Port Terminal. Gli Uffici Grimaldi Group stanno preparando la domanda con argomenti circostanziati per insediarsi in quell’area, visto che il Gruppo partenopeo opera con traffici rotabili, container e merci varie, con le Autostrade del Mare che riescono a garntire la continuità territoriale con la Sicilia e la Sardegna.
Nella seduta di ieri del Comitato di Gestione della stessa AdSPMLO è stato approvato il bilancio di previsione 2025 che presenta entrate per un valore di 617,8 milioni di euro e interventi di spesa pari a 731,7 milioni di euro in gran parte connessi all’attuazione degli interventi infrastrutturali del programma delle opere ordinario e straordinario.
Con riferimento ai programmi di opere molto significativi sono gli interventi del Programma Ordinario che, per gli scali di Savona/Vado Ligure e Genova, prevedono una spesa di 83,2 milioni di euro, a fronte di impegni previsti per il 2024 di 71,8 milioni di euro, oltre alla previsione di 358 milioni di euro per la realizzazione della fase B della Nuova Diga di Genova mentre, nel programma straordinario, sono previsti impegni per oltre 123 milioni di euro.