(Foto archivio Il Nautilus, con Sommariva – a sn. – e Mariani ai tempi dell’Autorità Portuale di Bari)
La Spezia. Non era nell’aria, ma le sue riflessioni sulla eventualità di una riforma portuale, avanzata dalla Lega e sostenuta da Forza Italia, erano state precise: “i porti sono infrastrutture strategiche per l’Italia e pertanto dovranno essere in grado di offrire risposte efficaci ai nuovi bisogni di una moderna portualità”.
Mario Sommariva, dopo una linga carriera nelle varie Autorità Portuali d’Italia, dal prossimo 1° ottobre non sarà più il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale. Il suo mandato sarebbe giunto al termine il prossimo 28 dicembre.
Lo ha annunciato con una mail ai dipendenti dell’AdSP dei porti di La Spezia e Carrara; nel ringraziarli per il lavoro svolto, Sommariva ha scritto di avere già informato anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di questa sua scelta. Una “decisione presa al termine di riflessioni personali” senza aggiungere altro per il futuro e facendo sapere “… non mi sono candidato alla presidenza di nessuna Autorità di Sistema Portuale”.
In questa fase di transizione, per i prossimi mesi – in attesa di nomina ministeriale – si parla di una reggenza dell’attuale Segretario Federica Montaresi; traghettatore dell’ente che dovrebbe avvenire a inizio 2025. Nome che potrebbe entrare nella short list di candidati non necessariamente vincolata alla presidenza del porto in cui opera attualmente.
La partita porti riguarda ora quattro presidenze, fra cui i principali porti del Paese, affidati alla gestione dei commissari; poi abbiamo sei presidenti in scadenza entro fine febbraio 2025 (tre dei quali a fine anno, ora due); altri quattro entro luglio 2025 e solo due con sopravvivenza sino all’inizio del 2026.
Intanto, problemi importanti si stanno concenntrando senza una vuisione di risoluzione: il caso della gestione delle concessioni demaniali, per terminal, aree con varie destinazioni e persino porti turistici; come anche l’attività di marketing che dovrebbe essere prioritaria per i porti specie sui mercati internazionali e che invece è in gran parte piombata in una gestione commissariata dell’ordinaria amministrazione.
Il tutto in un quadro legislativo di riforma dei porti non chiaro e di rinvio del regolamento sulle concessioni.
Per l’Italia, i porti sono asset strategici del sistema dei trasporti marittimi e della logistica? Una domanda a cui il Governo deve rispondere e che invita alla necessità di gestire crisi e opportunità derivanti dalla crisi geopolitica in atto in Medio Oriente e per estensione nel Mediterraneo.
Il 30 settembre prossimo – per il Ministero Infrastrutture e Trasporti – si chiude il bando e quindi il termine per la raccolta di autocandidature a ricoprire la carica di presidenza delle Autorità di sistema portuale.