CON ADRIJOROUTES NASCONO LE ROTTE CULTURALI DEI PORTI

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Presentato il progetto europeo sostenuto dal programma Italia-Croazia che unisce otto porti delle due sponde del mare Adriatico per valorizzare il turismo sostenibile e il profilo culturale nel rapporto porto-città

Ancona– I porti dell’Adriatico possono dare un contributo sostanziale allo sviluppo del turismo sostenibile e alla valorizzazione del profilo culturale nella relazione con le città di cui sono parte integrante. Nasce con questo orientamento il progetto Adrijoroutes-Promuovere soluzioni sostenibili per il turismo culturale marittimo, che è stato presentato nell’iniziativa “La valorizzazione del rapporto porto-città e delle vocazioni al turismo sostenibile”, organizzata dall’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale. Un confronto, che si è svolto all’Nh hotel di Ancona, fra i partner Ue e in cui sono state presentate esperienze innovative portuali in questo campo.

I partner di Adrijoroutes, di cui l’Adsp del mare Adriatico centrale è capofila, sono , , ; Kip-Cluster croato logistica, Autorità portuali di Dubrovnik e Zara, Agenzia di sviluppo di Spalato e Dalmazia. Grazie al contributo del programma europeo Italia-Croazia 2021-2027, con Adrijoroutes si vuole potenziare la sostenibilità, l’inclusione sociale e la digitalizzazione del settore turistico dell’area adriatica in continuazione con quanto già realizzato con la piattaforma Adrijo-Adriatic ports cultural network https://www.adrijo.eu, creata con il progetto Remember. Un’unica piattaforma digitale che ospita gli otto musei virtuali dei porti di Ancona, Venezia, Trieste, Ravenna, Fiume, Zara, Dubrovnik, Spalato, con contenuti anche relativi ai rispettivi territori.

Nella piattaforma virtuale Adrijo, termine che unisce il nome italiano e quello croato di Adriatico, ha preso forma l’unicità della dimensione adriatica come unico ecosistema geografico, che condivide storie e tradizioni. Un’iniziativa, già selezionata a livello europeo tra le buone pratiche per rafforzare il rapporto porto-città, che sarà ulteriormente arricchita con gli altri scali del sistema portuale del mare Adriatico centrale di Marche e Abruzzo e con i contenuti innovativi elaborati dagli altri partner di progetto. Con il progetto Adrijoroutes, si vuole proseguire il percorso di valorizzazione del patrimonio culturale dei porti, dei relativi territori e delle comunità locali con la creazione di rotte culturali dei porti organizzando anche itinerari culturali immersivi con il coinvolgimento dei “destination manager” delle principali agenzie marittime, compagnie di crociera e rappresentanti dello yachting.

“Adrijoroutes è un filo che unisce otto porti del mare Adriatico che insieme raccontano la loro dimensione culturale marittima valorizzando il rapporto e il legame imprescindibile che li unisce alle città di appartenenza – ha affermato il Presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Vincenzo Garofalo -. Il porto è un gateway con cui contribuire alla crescita di un turismo sostenibile, una porta per entrare in una comunità dal mare, per scoprirne la bellezza, la storia, le tradizioni ed esaltarne il profilo culturale. Il porto è un’opportunità di conoscenza e di crescita, per chi arriva dal mare e per chi sul mare ci vive e lavora”.

“Mi complimento per quest’iniziativa transfrontaliera che valorizza il legame millenario che esiste tra Italia e la Croazia – ha detto il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano -. Il Governo di cui faccio parte ha deciso di valorizzare la dimensione marittima della nostra Nazione istituendo un Ministero che si occupasse specificatamente di questo tema, una Struttura di missione ad hoc e il Comitato interministeriale per le politiche del mare (CIPOM), di cui sono parte. La blue economy, con il turismo del mare, avrà un ruolo sempre più importante all’interno dell’agenda di Governo”.

“Cooperazione transfrontaliera, in un Adriatico che unisce le persone che si spostano tra le due sponde può dare maggiore sviluppo alle città tutt’uno coi porti, come lo è Ancona, se si mettono al centro i beni culturali quale elemento di scambio che collega e coniuga il desiderio del conoscere – ha detto il Direttore marittimo delle Marche e Comandante della Capitaneria di porto di Ancona, Ammiraglio Ispettore Vincenzo Vitale -. Una città porto sostenibile apre alle persone orizzonti di progresso interculturale e di inclusione sociale anche di chi è in transito. Il nostro porto ne ha tutti i caratteri per farlo, ciò si può raggiungere solo aprendosi dentro e verso l’altra riva del nostro mare”.

“Fulcro per lo sviluppo e il turismo si gioca sulla relazione tra la città di Ancona e il suo porto, che insieme all’intero comprensorio del Conero può e deve diventare ancora più attrattivo – ha sottolineato il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli -. Il capoluogo marchigiano è circondato per tre quarti dall’Adriatico e per secoli il suo sviluppo urbanistico ha dovuto fare i conti con le esigenze di crescita del porto, arrivando a una convivenza non priva di criticità. Su questo rapporto, abbiamo basato la visione di un progetto di recupero del potenziale turistico e commerciale della città e del suo porto, punto di riferimento del medio Adriatico e cuore pulsante di una filiera che penetra l’intero tessuto imprenditoriale marchigiano. L’obiettivo della costruzione di una penisola, di un’infrastruttura che consentirà alle navi passeggeri e merci di attraccare più a largo possibile e di liberare l’insediamento portuale attuale prossimo al centro della città per destinarlo ad altri usi. Nasceranno così nuove aree che potranno diventare a vocazione turistica o commerciale, con servizi a disposizione dei cittadini di Ancona, dei turisti e di tutti i marchigiani”.

“Il porto di Ancona è davanti ad una svolta epocale grazie alla progettazione delle nuove banchine e al collegamento con la grande viabilità – ha affermato il Componente del Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale per conto del Comune di Ancona, Giacomo Bugaro, intervenuto a nome del Sindaco Daniele Silvetti -. Due grandi cambiamenti che consentiranno di aumentare molto la competitività dello scalo che potrà contare sulla crescita dell’eccellenza della nautica e degli yacht grazie alle nuove aree messe a disposizione dall’Autorità portuale. Questi interventi, oltre a creare ottime prospettive di crescita per l’infrastruttura portuale, consentiranno anche di liberare spazi di cui potrà fruire la città”.

Dialogo, integrazione e inclusività, infine, sono le parole chiave condivise nei progetti di sviluppo del turismo sostenibile in ambito portuale, presentati nel meeting, moderato dal giornalista Michele Romano. Interventi innovativi a livello internazionale illustrati da Figen Ayan, Direttore del Galataport di Istanbul e presidente di Medcruise, Luca Lupi, Segretario generale Autorità di sistema portuale della Sicilia, Huibert van Rossum, Manager programma Transizione energetica del porto di Rotterdam, e Djoni Stambuk, Assistente del Direttore generale Direzione del porto di Zara.

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