Sabato sera un gruppo di giovani ha divelto per divertimento alcune recinzioni per gettarle in mare
Dei veri e propri atti di puro vandalismo, segni di evidente stupidità e malessere sociale, sono stati messi in atto, lo scorso sabato sera, nelle aree di competenza dell’AdSP nel tratto centrale del lungomare di Cagliari.
Poco prima delle 20.00, un gruppo di giovani, incuranti della presenza delle telecamere dell’impianto di videosorveglianza portuale, ha letteralmente divelto, per mero passatempo, parte della recinzione a protezione della vecchia stazione marittima del Molo Sanità, per scagliare successivamente le transenne nello specchio acqueo antistante.
Un gesto senza alcuna spiegazione logica, se non quella di voler volutamente arrecare danno alla comunità portuale e cagliaritana tutta. L’ultimo di una lunga lista di atti vandalici che, da qualche giorno, hanno ripreso a verificarsi nel waterfront, ritornato ad essere ritrovo serale di gruppi di giovani scalmanati e, non da ultimo, di immigrati clandestini che utilizzano le imbarcazioni ormeggiate come ricovero per la notte o per furti di oggetti di valore.
Azione vile, quella di sabato sera, di fronte alla quale questa Autorità di Sistema Portuale non intende tacere, sia con l’obiettivo di non lasciare impunito quanto accaduto, ma, soprattutto, per far sì che la comunità e le istituzioni avviino una seria riflessione sull’origine di tale disagio sociale.
Ragion per cui si è deciso di rendere pubblico quanto ben documentato dalle immagini dei circuiti di videosorveglianza, affinché le scene riprese siano un monito per gli stessi giovani coinvolti, contro i quali l’Ente ha già sporto denuncia.
“Sono profondamente amareggiato e, allo stesso tempo, determinato a non lasciare impunito questo grave ed incomprensibile gesto – spiega Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – Da anni lavoriamo per riqualificare e rendere fruibile alla comunità il waterfront di Cagliari. Abbiamo speso decine di milioni di euro per restituire un affaccio decoroso sul mare alla città e oggi questi sacrifici vengono vigliaccamente vanificati da soggetti senza principi irrispettosi del bene pubblico. Non avendo altri strumenti così efficaci per appellarci alla comunità, rendiamo pubbliche le immagini della videosorveglianza, affinchè chi si riconosce in quanto successo sabato sera possa riflettere e rendersi conto della stupidità del gesto. A costoro, a gran voce, dico, vergogna, vergogna, vergogna!”.