Il documento di programmazione finanziaria porta a 605 milioni la quota di investimenti per i porti sardi
Finanziamenti per opere superiori a 460 milioni di euro sul triennio 2024 – 2026, più della metà dei quali già disponibili a partire dal prossimo anno.
È quanto emerge dal Bilancio di previsione 2024 e dal Programma triennale delle opere approvati, questa mattina, dal Comitato di Gestione dell’AdSP del Mare di Sardegna.
Documenti che, pur risentendo della difficile congiuntura economica attuale, rispondono in maniera concreta al cambio di paradigma nell’organizzazione mondiale della logistica e al ruolo sempre più strategico del Mediterraneo nello scacchiere dei traffici internazionali. Scenario di fronte al quale i porti di sistema della Sardegna hanno già pianificato una pronta risposta infrastrutturale ed organizzativa, tradotta, appunto, in una programmazione della spesa che, nei prossimi cinque anni, arriverà a superare quota 605 milioni di euro di investimenti, con una fetta consistente, appunto, già dal 2024, superiore a 253 milioni così ripartiti: 70 milioni per l’avvio dei lavori del Terminal Ro-Ro di Cagliari, circa 80 per il dragaggio del porto di Olbia, 78 milioni per l’elettrificazione delle banchine, mentre la restante parte per opere manutentive negli scali di Porto Torres, Golfo Aranci, Oristano, Portovesme ed Arbatax.
Sempre nel corso della seduta odierna del Comitato di Gestione, tra i diversi punti in esame all’ordine del giorno è stato adottato l’aggiornamento del Bilancio di Sostenibilità 2022.
Edizione, quella curata da PricewaterhouseCoopers Business Services Srl per conto dell’AdSP, che prosegue il percorso virtuoso di condivisione pubblica delle attività realizzate e dei relativi risultati conseguiti nel corso del 2022 dall’Ente.
Una fotografia che, nel 2022, conta: 8 porti amministrati, 43.8 milioni di tonnellate di merce movimentata, 5 milioni e 800 mila passeggeri; una struttura amministrativa composta da 96 dipendenti (il 19 per cento dei quali a tempo determinato e una componente femminile pari al 46 per cento), zero episodi di corruzione rilevati (la formazione sulla materia ha coperto il 76 per cento della struttura) e un impatto ambientale della gestione totalmente “green”, grazie all’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili, un rinnovato parco auto (ibrido ed elettrico) e la graduale creazione di comunità energetiche nei porti.
Particolare attenzione, nell’analisi riportata nel documento, è rivolta al rapporto tra infrastrutturazione e sostenibilità – ambientale, sociale ed economica – che, proprio relativamente all’attività svolta lo scorso anno e alla contestuale pianificazione per il triennio, è valso all’AdSP il premio “Smart Ports Award”.
Non solo ambiente, ma anche innovazione digitale, con il completamento dello Sportello Unico Amministrativo (SUAMS) per la gestione delle pratiche e incremento del valore pubblico di un’azione di governance sempre più attenta al miglioramento del benessere sociale della Comunità di riferimento (il cluster portuale), della capacità organizzativa e delle molteplici competenze delle risorse umane.
“Come ben evidenziato nei numeri del bilancio di previsione, del programma triennale delle opere e dello stesso bilancio di sostenibilità, quello sardo è un Sistema portuale vivace, in rapida evoluzione e attento alla sostenibilità – spiega Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – Nel 2024 ci attendono numerose sfide, con l’avvio di cantieri strategici per l’adeguamento dei nostri scali ai nuovi scenari internazionali del traffico marittimo e della logistica, ma, soprattutto, per il rispetto delle stringenti tempistiche dettate dal PNRR del quale, già nei prossimi 12 mesi, contiamo di spendere una buona parte dei finanziamenti tra avvio lavori del Terminal ro-ro ed elettrificazione delle banchine”.