Riceviamo e pubblichiamo una nota del commissario cittadino dell’UDC, Raffaele Iaia, sulla questione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale
Sig. Sindaco di Brindisi
Questione Autorità Portuale
E’ passato diverso tempo dai fatti accaduti ai vertici dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico meridionale di Bari e Brindisi, in riferimento alle ipotesi di reato giudiziario sollevate dalla Procura di Brindisi, e ora, si attende la Cassazione, con il Comune di Brindisi parte lesa.
Nella giornata del 16 luglio ’19 è arrivata la sentenza del Tar, il quale ha dato ragione al Comune di Brindisi (ottimo lavoro fatto dagli avvocati del Comune). Va ricordato che l’Authority aveva impugnato i provvedimenti con i quali si era “disposto il rigetto della domanda di accertamento di conformità urbanistica del progetto dell’A.d.s.p. di completamento delle infrastrutture di security ecc.”, ovvero i varchi doganali che, peraltro, sono oggetto di un’inchiesta penale, di cui sopra appena accennato.
In tutto questo tempo, e sono passati due anni dalla gestione Patroni Griffi, siamo stati silenziosi osservatori in attesa di capire quali fossero le novità apportate da tale gestione per il porto di Brindisi,del quale ci aspettavamo un graduale rilancio competitivo grazie alla sua potenziale naturale consistenza, e agli introiti provenienti dalle merci, sempre in positivo e di gran lunga migliori del porto di Bari, che però quest’ultimo ne trae maggiori benefici poiché il bilancio è unico (tranne il pasticcio dell’Info Point).
Ci troviamo in un momento particolare per le questioni del porto e del retro porto, come la fase di definizione ed applicazione della ZES, il rilancio delle attività portuali con le sue opere primarie: dai dragaggi e le banchine all’allargamento del canale Pigonati, opera che insieme ai dragaggi si ritiene molto utile per l’entrata nel porto interno della maggior parte delle navi da crociera, cosa gradita agli stessi operatori portuali, ai commercianti e a tutti i brindisini.
Ma in tutto ciò, Sig. Sindaco, mi pare che si stiano solo allungando i tempi di attesa e la perdita di opportunità da parte degli operatori portuali o di nuovi investimenti e di tutto l’indotto che potrebbe crescere intorno a tale sviluppo dei servizi portuali con un miglioramento degli esistenti (non come accade per qualche cantiere che rischia di perdere posti di lavoro), visti gli enormi spazi di cui dispone l’Autorità.
Pochi partiti si sono espressi su questa incresciosa faccenda, tranne qualche mese fa con l’inutile corsa per fare un O.d.g. frutto di un pensiero unanime (stessa fonte) ma, di fatto, ognuno dei singoli partiti o gruppi ha visioni e posizioni diverse sulle priorità dei lavori coperti da finanziamenti o da opere da farsi. Anche lei, Sindaco, con la nomina del componente nel comitato tecnico, ha rispolverato un Ingegnere ultra 70enne (professionista stimato), al di fuori delle tematiche territoriali e di settore, quando, tra l’altro, la norma del Ministero delle Infrastrutture che le dà la possibilità di nominare un tecnico, le ricorda che tale componente non deve superare i 65 anni.
Pertanto, Sig. Sindaco, le espongo queste brevi considerazioni e, se non ritiene indispensabile informare il Ministero competente per le decisioni che vorrà assumere nell’interesse del Porto e della Città di Brindisi,ricordi che gli altri porti-città stanno prendendo posto sulle autostrade del mare o Reti Ten-t, corridoi ecc..
Il Commissario Cittadino UDC
Raffaele Iaia