Napoli -Tunisia, nuove opportunità di sviluppo commerciale e turistico-Inaugurata alla Stazione Marittima mostra fotografica

8 maggio mostra fotografica: -Napoli. Unite dal Mar

TUNISIA – NAPOLI: unite dal mar Mediterraneo

Napoli rappresenta da sempre il collettore naturale di tutte le civiltà del bacino del Mediterraneo ed in particolar modo la sua Stazione Marittima ed il suo porto sono lo snodo principale dei collegamenti tra l’Italia ed i paesi dell’intero bacino.
Purtroppo, le note vicende degli ultimi anni, hanno limitato notevolmente gli scambi commerciali e turistici con i Paesi del Mediterraneo meridionale, favorendo maggiormente quello occidentale.

La mostra di oggi, col suo carattere culturale e sociale, è il primo e deciso passo verso l’apertura ai collegamenti col Mediterraneo meridionale ed il , area che da sempre rappresenta un punto di forza notevole per lo sviluppo del Porto di Napoli.
La Tunisia, in particolar modo,  oltre a rappresentare un’importante destinazione turistica, è da sempre stata legata all’Italia proprio attraverso la città di Napoli ed importanti sono sempre stati i flussi di traffico tra le due Nazioni.

Con questo evento si pongono le basi affinché, oltre al traffico commerciale, sempre importante e costante, possa riprendere in maniera altrettanto consistente anche il traffico turistico e crocieristico e si favorisca il consueto clima di collaborazione ed amicizia.

Napoli S.p.A. è una società per azioni partecipata da: Alilauro S.p.A., Costa S.p.A. Marinvest S.r.l., MSC Crociere S.p.A., LTD.
Terminal Napoli S.p.A. gestisce in tutte le sue attività la Stazione Marittima di Napoli, edificio monumentale fondato nel 1936 e posto nel cuore della città, proprio di fronte Piazza Municipio ed ai piedi del Maschio Angioino.

La posizione centrale ha favorito lo sviluppo della struttura che oggi ospita anche un Centro Congressi d’eccellenza, uno Shopping Center ed un Centro Servizi, attività uniche per un Terminal Crocieristico del Mediterraneo.
Terminal Crocieristico

Il terminal crocieristico include tutti i moli in prossimità della Stazione Marittima. Garantisce  quotidianamente accoglienza e assistenza per migliaia di passeggeri, gestendo operazioni di imbarco/sbarco e transito.

Dichiarazione Presidente Pietro

“L’ della mostra fotografica “Tunisia-Napoli. Unite dal Mar Mediterraneo”, è un’occasione preziosa per il porto di Napoli e per l’intera nostra comunità, per diverse ragioni: perché innanzitutto rafforza la nostra idea di porti come spazi aperti, come luoghi di incontro di culture diverse; e poi perché stabilisce e consolida relazioni con la Tunisia, Paese cui siamo legati da scambi non solo di natura commerciale.

Occasioni come questa servono anche simbolicamente a ricordare che il nostro mare deve unire le sponde dei Paesi che vi si affacciano. La mostra del fotografo napoletano Gigino Nostrale racconta la Tunisia come uno Stato giovane e vivo, ricco di tradizioni, proiettato verso un futuro da costruire. Il nostro ruolo, come Ente di governo del sistema portuale campano, deve essere quello di contribuire alla creazione di una rete interconnessa che serva a creare le condizioni per incrementare scambi culturali e commerciali, costruendo la piattaforma su cui innestare relazioni proficue tra porti e tra Paesi.

E’ questo uno degli obiettivi della iniziativa promossa assieme al Consolato di Tunisia a Napoli. Continueremo a lavorarci nei prossimi mesi. L’attenzione verso i Paesi del Nord Africa è uno dei punti della nostra strategia di sviluppo, per le potenzialità delle due sponde che, affacciate sul bacino del Mediterraneo, vedono l’attraversamento di un quinto dell’intero traffico marittimo mondiale, con le connesse opportunità di crescita economica ed occupazionale.”

Tunisia – Napoli : unite dal Mar Mediterraneo  la mostra fotografica, visitabile dal 3 maggio presso il Terminal del porto di Napoli, e che verrà ufficialmente inaugurata mercoledì 8 maggio 2019 alle ore 11, è un vero e proprio omaggio a questa splendida terra.

Benvenuti in un paese dove il cielo è sempre limpido ed azzurro, dove scoprirete l’eccezionale patrimonio e le tradizioni originarie, dove apprezzerete i paesaggi inondati di luce, il fascino del deserto e la meraviglia del mare. Un paese da vivere con la famiglia in tutta tranquillità, seguendo il ritmo delle proprie passioni.

Dimenticare il grigiore a favore dei mille colori della Tunisia Rosso, come i tramonti dell’isola di Djerba, i lussureggianti ibischi, la chéchia con la quale i tunisini si coprono il capo da secoli, la tunica beduina che risale alla notte dei tempi. Giallo, come i campi fioriti in primavera, i cesti intrecciati degli artigiani di Nabeul, i piatti di ceramica smaltata con decorazioni di pesci. Verde, come i palmeti a perdita d’occhio, i cespugli di gelsomino macchiati di bianco, le cupole ricoperte di tegole andaluse. Oro, come le antiche pietre di Kairouan o di ThuburboMajus e le montagne che si ergono nel deserto. Blu, come il luminoso cielo e le infinite sfumature del Mediterraneo.

Il blu del mare e del cielo è un tutt’uno con il verde dei palmeti e la geometria dei mosaici per un paesaggio sempre sorprendente.

LA TUNISIA, UNA TERRA RICCA DI STORIA

Paese di antica civiltà, crogiolo dell’Oriente e dell’Occidente,Terra di accoglienza e di tolleranza, la Tunisia, grazie alla sua strategica posizione geografica nel bacino del Mediterraneo, è stata, sin dai tempi dei Fenici, un vero e proprio crocevia di civiltà brillanti e diversificate.
Terra di illustri filosofi e di grandi figure storiche, la Tunisia ha dato i natali a personaggi come Annibale, uno dei maggiori condottieri di tutti i tempi, a Magone, il più grande agronomo dell’antichità, a Ibn Khaldùn, fondatore delle scienze umanistiche, e a tanti altri fino ad arrivare ai giorni nostri con Tahar Haddad, difensore dei diritti delle donne.

Forte del suo passato, la Tunisia testimonia incessantemente la propria volontà di considerarsi terra di cultura, di incontri, di cooperazione e di amicizia con gli altri popoli. Lo spirito associativo, la tolleranza, la cordialità, la determinazione nel volersi affermare e la gioia di vivere sono solo alcune delle caratteristiche tipiche del popolo tunisino.

Nel 2011 la Tunisia ha vissuto un momento storico straordinario: la rivoluzione dei giovani. Una rivoluzione pacifica che ha spalancato le porte ad un reale percorso di democratizzazione del paese e che si vanta di essere un esempio rivoluzionario ineguagliabile nel suo genere, reso possibile dall’utilizzo da parte dei giovani del web quale unico strumento di rivolta.

Nel 2018 il tunisino ha registrato un vero e proprio boom economico, con una ripresa pari al 32% rispetto all’anno di riferimento 2010. Questa ripresa non riguarda soltanto il mercato dei turisti tradizionali (francesi +45%) e tedeschi (+42,2%), ma ha conosciuto un considerevole sviluppo del mercato russo e di quello cinese.

Il flusso turistico nel 2018 ha superato dunque 8 milioni di presenze e contiamo di cavalcare l’onda per raggiungere 9 milioni di presenze entro la stagione 2019 per poi raggiungere la soglia dei 10 milioni di turisti per la stagione 2020.
Questa ripresa è stata possibile anche grazie al ritorno dei principali tour operatori quali ad esempio THOMAS COOK e il gigante TUI FRANCE, che avevano sospeso le loro attività in Tunisia dopo gli attentati del 2015, e ad MSC CROCIERE, che riprenderà i propri scali in Tunisia dal 2020.

La storia e la geografia che uniscono le due sponde del Mediterraneo

La Tunisia è il paese più settentrionale del continente africano e, con i suoi 1.148 km di costa, è separata dall’Italia solamente dal Canale di Sicilia.Il grande condottiero e stratega tunisino, il Generale Annibale, unì queste due terre già all’epoca di Cartagine, grazie al suo passaggio in Italia. Annibale è di fatto considerato uno dei più grandi leader militari dell’antichità, insieme a Giulio Cesare ed Alessandro Magno.
Un passato vicino a noi. Protesa verso l’Italia da un lato e con le radici ben profonde nel Sahara dall’altro, la Tunisia è per eccellenza il collegamento tra Europa ed Africa, fra Oriente ed Occidente. Caratterizzata sin dai tempi più antichi dalla presenza delle più grandi civiltà, la Tunisia è stata il centro dell’Impero di Cartagine, di cui rimangono tradizioni popolari che ne perpetuano la lontana eredità.

Della brillante provincia romana, inoltre, permangono rovine grandiose e sontuosi mosaici. Monumenti storici di primo piano, come i Ribat o le Grandi Moschee di Tunisi e Kairouan, testimoniano i primi secoli di civilizzazione araboislamica. Per lungo tempo provincia dell’impero romano, la Tunisia ha assorbito anche l’influenza turca. Nel corso dei tempi, andalusi, ebrei, italiani, maltesi vi hanno trovato accoglienza e hanno arricchito la cultura tunisina di tutte le sfaccettature del Mediterraneo.
Simbolo porta-fortuna: Il pesce, come simbolo porta-fortuna esisteva già nei gioielli cartaginesi e nei mosaici romani. Le colonne delle Grandi Moschee di Tunisi e Kairouan provengono dalle rovine romane.

Le piastrelle in ceramica uniscono le tecniche degli artigiani andalusi a motivi turchi ed italiani. Il foglio di brik è il successore del börek turco. Il pane tabouna, galletta cotta nelle pareti di un forno in terracotta, esisteva già dai tempi dei Cartaginesi. Le marionette e le bambole di zucchero originarie della Sicilia appartengono alla tradizione popolare tunisina. Senza dimenticare il lontano patrimonio  berbero che permane nei tessuti, nei tatuaggi e nelle abitazioni del Sud.
Gli italiani di Tunisia

Sono una colonia di italiani, emigrati in Tunisia principalmente negli ultimi due secoli. Agli inizi del Novecento erano oltre 100.000.La cittadina della Goletta, a dieci chilometri dalla periferia settentrionale di Tunisi, è emblematica per la presenza degli italiani in Tunisia. La Goletta si sviluppò a partire dalla metà dell’Ottocento come quartiere popolare della capitale a seguito dell’arrivo, dapprima modesto, di immigrati Maltesi e Siciliani (in particolare dalle province di Palermo, Trapani ed Agrigento),

attirati dalle prospettive di lavoro legate aspecifiche attività marinare e portuali. Il suo nome sembra essere dovuto al fatto di trovarsi in una piccola “gola” di fiume, per cui fu chiamata così dai primi italiani che vi si trapiantarono nel primo Ottocento (i francesi successivamente ufficializzarono il nome LA GOULETTE dall’italiano La Goletta). Nel giro di pochi decenni gli italiani divennero sempre più numerosi in città, dando vita al quartiere della “Piccola Sicilia”. Nel contempo venne fondata una (1884), la Banca Siciliana, il quotidiano “L’Unione”; ed altri enti culturali ed assistenziali destinati alla comunità italiana (teatri, cinema, scuole, ospedali).

I nuovi arrivati vivevano pacificamente insieme alla popolazione autoctona; anzi le due comunità si amalgamarono parzialmente attraverso i matrimoni misti. In questo scenario di vivace cosmopolitismo, furono frequenti le interazioni culturali a livello di abbigliamento,tradizioni e addirittura solennità religiose. Le poche vestigia del passato italiano della Goletta sono la chiesa cattolica, alcune case con fregi liberty ed alcune frasi in lingua siciliana rimaste nella memoria dei tunisini più anziani.