Porto di Taranto: sistema integrato con Massafra e Statte

TARANTO – Un sistema intelligente ed integrato a servizio delle aree portuali e delle aree con vocazione industriale dei Comuni di Taranto, Massafra e Statte.
È questo l'obiettivo prioritario che il progetto “Miglioramento degli standard di sicurezza intelligente ed integrata dell'area di sviluppo produttivo e portuale di Taranto” ha fissato nella proposta progettuale candidata qualche settimana fa a valere sull'Asse II Azione 2.1 “Interventi integrati finalizzati all'incremento degli standard di sicurezza in aree strategiche per lo sviluppo” del Programma Operativo Nazionale “Legalità” 2014-2020.

In data 8 agosto 2018, il Ministero dell'Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza e Autorità di Gestione del Programma ha comunicato la definitiva approvazione della proposta progettuale e la relativa ammissione a finanziamento.
L'iniziativa era partita in data 18.10.2017, quando, su impulso del Prefetto Donato Giovanni Cafagna, il partenariato composto, tra gli altri, da AdSP del Mar Ionio, Consorzio ASI di Taranto, Comuni di Taranto, Massafra e Statte, CCIAA di Taranto e Confindustria Taranto hanno siglato un protocollo d'intesa mirante alla fattiva collaborazione tra gli enti per la predisposizione di una proposta progettuale.

Il progetto mira ad innalzare i livelli di sicurezza e legalità in cui opera il sistema economico e imprenditoriale delle aree coinvolte (area logistico-portuale e aree dei Comuni di Taranto, Massafra e Statte di pertinenza – e non – del Consorzio ASI), attraverso l'integrazione delle attuali tecniche di controllo del territorio con tecnologie più evolute, da attuarsi con modalità integrative e innovative al fine di rafforzare la sicurezza delle aree e aumentarne l'attrattività anche in vista di una futura istituzione di una Zona Economica Speciale.

Il progetto prevede, pertanto, la creazione di presidi con l'ausilio di apparati con video-analisi, sensori per il monitoraggio ambientale, sensori ad infrarossi, telecamere termiche e lettori targhe che forniranno i dati ad una piattaforma PSIM (Phisical Security Information Management) in grado di collezionare e correlare i dati (anche connessi al riconoscimento facciale) che saranno utilizzati dalla Questura di Taranto per l'analisi preventiva dei reati.

Rispetto all'approvazione del progetto, il Prefetto Cafagna esprime la propria soddisfazione: “Il finanziamento da parte del P.O.N. Legalità del Ministero dell'Interno è la conferma di una grande attenzione verso un'area – quella del porto e della zona industriale – strategica per lo sviluppo del territorio tarantino. E' anche il risultato del grado elevato di integrazione, a livello locale, tra Istituzioni e stakeholders economici, che va nella giusta direzione del potenziamento infrastrutturale ad alto valore tecnologico del sistema della sicurezza”.

Il Presidente dell'AdSP del Mar Ionio Sergio Prete evidenzia che: “risulta sempre più necessario dotarsi di livelli più alti di sicurezza intelligente ed integrata al fine di creare un ambiente sicuro – reale e virtuale –in cui far operare le imprese. Questo aspetto, nel medio-lungo termine, risulterà essere un fattore di competitività del sistema produttivo-logistico e di attrazione per gli investitori, soprattutto nell'ottica della costituenda ZES jonica. Ringrazio il Prefetto per il supporto e il coordinamento assicuratoci e gli Enti che hanno fattivamente collaborato alla stesura della proposta”.

Il Presidente del Consorzio ASI di Taranto dichiara che: “sicurezza e legalità contribuiranno sicuramente a migliorare l'attrattività delle aree industriali specialmente in questo momento in cui stanno per partire le ZES che rappresentano una grande opportunità per il nostro territorio. Come consorzio ASI questo progetto rappresenta una continuità di ciò che in precedenza abbiamo già garantito ai nostri insediati con la videosorveglianza che oggi sarà implementata con nuove e avanzate tecnologie. Un altro risultato che mi preme sottolineare è l'interazione tra i diversi soggetti istituzionali che hanno collaborato a questo progetto e che può costituire un modello vincente di impegno e di organizzazione anche per affrontare altre sfide future”.