I porti pugliesi sempre più smart: presentato il progetto ISMAEL

BARI – Nella sala conferenze del Terminal Crociere del porto di Bari é stato presentato il . Un software capace di predire l’impatto ambientale delle attivitá logistiche, in questo caso dei porti. Ideato e sviluppato dal Dipartimento Ricerca & Sviluppo di DBA lab Spa di Villorba nella sede di Lecce, è in grado di analizzare flussi di dati raccolti da sensori posizionati in una determinata area ed analizzarli, dati relativi al transito di veicoli (auto, navi), alla concentrazione di sostanze inquinanti e alle condizioni meteorologiche.

Una piattaforma software basata su paradigmi innovativi come “l’internet of things” e i “big data”, creando sofisticati modelli in grado di predire i fenomeni studiati. Si potrà osservare l’accumulo di container sulla banchina del porto, l’entrata di una nave e il traffico dei tir, in entrata o in uscita dall’area portuale. ISMAEL offrirà una soluzione tecnologica per ottimizzare l’attività portuale predicendo il verificarsi di fenomeni ambientali diversi. Nei prossimi anni, grazie ad un centro di calcolo dedicato, i modelli predittivi saranno addestrati ed eseguiti.

Ugo , presidente dell’Autoritá di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale commenta: “Sono contento perchè stiamo scrivendo un tassello, un pezzo di storia, stiamo confermando quello che l’orientamento, che la nuova Autorità di Sistema Portuale, vuole perseguire. Il porto è un luogo in cui si possono testare nuove tecnologie, nuovi processi produttivi, e può fornire delle esperienze per permettere, al tessuto economico circostante, di evolvere. Il sistema integrato che presentiamo oggi, ubbidisce al principio di risolvere un problema, di completare un’infrastruttura informatica, di permettere un monitoraggio costante esteso, ed incrementare la sicurezza attraverso strumenti di biometrica”.

Il funzionamento di ISMAEL sarà reso possibile anche grazie allo scambio dati in real time con il sistema GAIA, port community system, già operante nei porti di Bari, Barletta e Monopoli e di prossima estensione a quelli di Brindisi e Manfredonia, con il quale l’Autorità di Sistema Portuale supporta dal 2010 le operazioni portuali per il transito e controllo di passeggeri e merci.

Francesco De Bettin, presidente di DBA Group spiega con un videomessaggio: “Un ringraziamento particolare va all’ingegner Mega, uno dei miei maestri nell’ambito dei port community system, sviluppando GAIA, il primo port community system italiano che funzionava ed in grado di interoperare con tutte le altre piattaforme. Ed è proprio grazie a GAIA che abbiamo potuto sviluppare, a Lecce nei nostri laboratori, il progetto ISMAEL, che interopererà e consentirà all’Autorità Portuale di monitorare tutte le attività in porto e di gartantire la qualità della vita dei cittadini baresi. Attività quasi totalmente svolta nei laboratori di Lecce, dove abbiamo assunto una quindicina di persone, ragazzi meravigliosi, tutti laureati di età media di trentadue anni, tutti pugliesi. La piattafoma ISMAEL, in questo momento, viene proposta in tutti porti adriatici della sponda balcanica, in tutti i porti del Mar Caspio e in tutti i porti del Mar Nero”.

Mario Mega, Direttore Dipartimento Sviluppo e Innovazione Tecnologica dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale: “GAIA è qualcosa di più che un port community system, e in prospettiva futura, per esempio ISMAEL, è uno degli scenari che si aprono nel momento in cui un multiporto deve essere amministrato. Quindi, tutto quello che accade e che accadrà nei nostri porti dovrà generare informazioni, dovrà generare dati che diventeranno un valore per dare maggiori servizi”.
Il vice presidente di DBA, Antonio Politano interviene:”Il sistema ISMAEL, ha la capacità di predire scenari di potenziale criticità attraverso la valutazione di impatti ambientali legate alle attività svolte nei porti. ISMAEL è un sistema di internet of things e big data, i modelli che sono alla base del funzionamento utilizzano una gran mole di dati ed utilizzano strumenti idonei a trattare in maniera efficiente quei dati. Il sistema utilizza, principalmente, sette sensori(tre all’interno del porto e quattro nella città): stazioni meteorologiche(in grado di captare elementi inquinanti) e laser scanner(per il controllo dei veicoli in entrata ed in uscita dal porto), e,soprattutto, i meta-dati provenienti dal sistema GAIA (identificativo delle navi, arrivi e partenze e coordinate AIS)”.

 

Salvatore Carruezzo