L’Uruguay cerca nuove sinergie con il Sistema Portuale dell’Alto Tirreno

LIVORNO – Pasta di cellulosa e agroalimentare. Più che sui legami, ormai storici, rinsaldati nel tempo da movimenti migratori di popolazioni e da progetti di sviluppo culturali, è sul commercio che l’Italia e l’Uruguay possono traguardare obiettivi condivisibili di crescita comune. È attorno a questo argomento che è ruotata la lunga conversazione che il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Stefano Corsini, ha avuto ieri sera con l’ambasciatore dell’Uruguay in Italia, Gaston Lasarte.

A Palazzo Rosciano, il numero uno dei porti di Livorno e Piombino e il diplomatico, che per l’occasione è stato accompagnato dal console onorario Silvio Fancellu, hanno avuto modo di parlare delle possibili sinergie da sviluppare tra il , partner storico dell’Uruguay (è stato ricordato l’accordo siglato nel 2007 a bordo della nave scuola Capitan Miranda), e i porti del paese sudamericano.

Il punto è che l’Uruguay sta investendo molto nelle proprie e nei collegamenti ferroviari: nell’ambito dei prodotti forestali sono stati programmati per esempio 4 miliardi di dollari di investimenti per la realizzazione di magazzini da realizzare in 13 ettari di aree a ridosso delle banchine del porto di Montevideo e altri soldi verranno spesi per rafforzare i collegamenti ferroviari (il paese è alla ricerca di nuove commesse per nuovi vagoni ferroviari e binari).

“L’Uruguay – ha detto Corsini – è un paese con il quale vantiamo legami commerciali nel campo della cellulosa e dell’agroalimentare. Per Livorno e Piombino si possono aprire nuove prospettive interessanti anche in considerazione del possibile e imminente accordo di libero scambio tra l’UE e Mercosur”

“Oggi siamo qui per rafforzare questo legame – ha detto l’ambasciatore – e il sistema Livorno-Piombino può essere il nostro punto di riferimento per i traffici di prodotti forestali ed agroalimentari non solo verso il centro-nord Europa ma anche nel bacino del Mediterraneo.”