I porti della Puglia adriatica presenti al REMTECH EXPO 2017 di Ferrara

– I porti italiani si sono dati appuntamento anche quest’anno a Ferrara, dal 20 al 22 settembre  nell’ambito dell’Evento REMTECH EXO2 017, per discutere e confrontarsi sulle tematiche dello sviluppo sostenibile, per scambiare buone prassi operative e prendere visione delle più avanzate soluzioni tecnologiche proposte dalle aziende del settore in ambiti specifici quali quelli della realizzazione dei dragaggi, della protezione delle coste e la gestione ecosostenibile delle infrastrutture.

Nella giornata inaugurale della fiera, che costituisce l’evento italiano più specializzato sulle bonifiche dei siti contaminati e sulla protezione e riqualificazione delle coste e degli ambiti portuali, si è tenuta la Conferenza Nazionale dei Porti 2.0 che ha vista la partecipazione delle Portuali italiane sotto l’egida di ASSOPORTI presente all’evento con un proprio stand in cui erano presenti i porti pugliesi, quelli laziali ed emiliani.

Numerosi e qualificati i relatori intervenuti in rappresentanza delle tante  Autorità di Sistema Portuale presenti che hanno portato le esperienze più recenti sull’attuazione delle nuove normative in materia di dragaggi e sugli interventi in materia di pianificazione portuale ed energetica.Presente anche l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale con il suo Presidente Prof.Ugo Patroni Griffi che ha aperto i lavori della Conferenza con un apprezzato intervento sulle nuove strategie che gli enti portuali devono elaborare per assicurare la sostenibilità energetica dei porti ed una corretta gestione ambientale di tutte le attività che in essi si svolgono.

Secondo il Presidente Patroni Griffi  <<Lo sviluppo integrato dei sistemi portuali previsti dalla recente legge di riforma della portualità italiana non può prescindere da una pianificazione complessiva che metta in primo piano gli aspetti della tutela ambientale e della valorizzazione dei territori valutando però attentamente la sostenibilità economica delle soluzioni da adottare al fine di non creare false illusioni con soluzione antieconomiche per gli utilizzatori delle banchine.

In questo senso, per esempio  nel settore della realizzazione di impianti per l’approvvigionamento energetico delle navi, occorre programmare attentamente tenendo da un lato conto delle strategie delineate dal mondo dello shipping e dalle normative internazionali ma dall’altro che la tecnologia nel settore fa passi da gigante e che occorre sfruttare ogni soluzione che consenta di assicurare la sostenibilità economica per gli operatori che è indispensabile per il buon successo delle iniziative. In tal senso appare sempre più necessario attivare percorsi di partenariato pubblico-privato che non solo  consentano di risolvere il problema della scarsità delle risorse pubbliche disponibili ma che favoriscano l’ingresso di player fortemente orientati all’innovazione per la ricerca di soluzioni avanzate ed all’avanguardia tecnologicamente>>.

La sessione che ha aperto i lavori, moderata dall’Ing.Mario Mega Dirigente Tecnico dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico e componente del Comitato Scientifico dell’evento, ha visto anche, fra gli altri, l’intervento dell’Ing.Nancy Attolico, dell’Ufficio Ambiente di , che ha illustrato una delle prime applicazioni sul campo delle nuove previsioni normative in materia di dragaggi in ambiti non SIN contenute all’interno del D.M.173/2016 finalizzata alla redazione del progetto esecutivo del dragaggio dell’area dell’imboccatura del porto di Barletta.

Molto apprezzata dai partecipanti ai lavori anche la presentazione dei primi risultati del Progetto START, progetto di ricerca industriale che studia il tema della gestione degli ambiti costieri e portuali con la finalità di mettere a disposizione degli Enti competente strumenti e servizi per il supporto alle decisioni. Il progetto, che è stato presentato dalla società capofila LINKS S.p.A., vede l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale fra i partner con funzioni di end user e sperimentatore finale e prevede per esempio soluzioni per la previsione di mareggiate e tracimazioni delle dighe foranee nei porti di Bari, Brindisi e Monopoli che potrebbero costituire nel futuro strumenti di gestione evolutivi delle infrastrutture portuali migliorando l’efficacia e la sicurezza dell’utilizzo delle banchine.