TRIESTE – “Nell’ottica del prossimo decreto per l’unione dei porti di Trieste e Monfalcone trovo logico e legittimo che un sindaco aspiri ad un ruolo adeguato per la sua città all’interno della nuova Autorità portuale di sistema. Allo stesso tempo, però, non limitiamo il futuro al numero di poltrone, perché le priorità devono essere quelle dello sviluppo e dell’occupazione”.
Lo ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, nel corso dell’incontro organizzato dall’International Propeller Club “Trieste e Monfalcone, due porti una sola guida: gli scenari attesi dall’unione dei due scali”. Serracchiani – riferisce la Giunta regionale – ha ribadito l’obiettivo che ha ispirato l’azione della Regione: mettere in rete i tre porti del Friuli Venezia Giulia i quali presentano diversi assetti giuridici che li rendono complementari e non fra loro concorrenti.
Serve dialogare per aumentare i traffici e far collaborare le aree retroportuali, ha sottolineato Serracchiani, mettendo in evidenza per Monfalcone la priorità della semplificazione di procedure e governance. Attraverso la sinergia fra Regione, Azienda Porto e Consorzio industriale, ha ricordato Serracchiani, si è arrivati al progetto esecutivo dell’escavo del canale di accesso dello scalo grazie al fatto che la stessa Regione è diventata il soggetto competente in materia.
Serracchiani ha poi parlato dell’imminenza (“alcune settimane”) del decreto attuativo per il Porto Franco internazionale di Trieste che stabilirà l’organizzazione amministrativa della gestione dei punti franchi a seguito del loro spostamento conseguente alla sdemanializzazione del Porto Vecchio.
Serracchiani ha rimarcato le ottime performance del porto di Trieste, anche in termini occupazionali, con la creazione in questi ultimi anni di 250 nuovi posti di lavoro.
Il clima di grande collaborazione con la Regione sul tema è stato evidenziato dal sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, il quale ha dichiarato di guardare con positività alla nuova architettura della governance dell’Autorità portuale di Sistema che presenta un board più snello rispetto al passato.
Enrico Samer, operatore portuale e presidente della Samer&Co Shipping, ha sottolineato che l’Authority espressa dalla riforma non rappresenta solo un cambio di nome, ma una concreta opportunità di sviluppo per il territorio che vede nei collegamenti ferroviari e nella valorizzazione dei retroporti i suoi assi strategici.
Un riconoscimento all’operato della Regione è stato manifestato da Raffaele Bortolussi, amministratore delegato di Mar-Ter Spedizioni Spa di Monfalcone, il quale ha testimoniato come molti problemi tecnici dello scalo della città dei cantieri in questi ultimi anni siano stati superati, fra i quali quelli relativi alle aree in concessione e agli interventi sul raccordo ferroviario che da molto tempo attendevano una soluzione.
Il presidente del Propeller Club Trieste, Fabrizio Zerbini, ha ringraziato Serracchiani per la capacità di essere riuscita, nell’ambito della riforma che ha interessato il sistema portuale italiano, a garantire agli scali regionali un proprio ruolo e un’identità operativa autonoma nel Nord Adriatico.