PIOMBINO – L’istantanea di Enrico Rossi in terra piombinese è la sintesi del messaggio che il governatore lancia dal nuovo motore propulsivo della Toscana. La scena si svolge in porto, nella nuova area da 100 mila metri quadrati data in concessione, per 20 anni, alla società Piombino Industrie Marittime, costituita dal cantiere genovese San Giorgio del Porto e dal gruppo livornese Fratelli Neri.
È il momento della foto: Rossi; il presidente designato dell’Adsp, Stefano Corsini, e il commissario uscente dell’ex Autorità Portuale di Piombino Luciano Guerrieri, sono a bordo di un rimorchiatore della Ft.lli Neri (il primo dell’impresa ad essere dotato di un propulsore azimutale) e guardano da lontano i cassoni di sostentamento della Costa Concordia ormeggiati da ormai venti giorni alla banchina est.
Sono i cosiddetti sponsons che servirono a suo tempo per rimettere in galleggiamento il relitto della Costa Crociere ed ora rappresentano il primo tassello di un mosaico complesso che le istituzioni e le imprese si apprestano a costruire insieme. L’obiettivo da traguardare è chiaro: trasformare quest’area in un moderno polo di demolizioni, refitting e riciclaggio delle navi. Il futuro di Piombino passa anche e soprattutto da qui: dai quei cassoni e dal nuovo impianto di demolizione e riciclaggio navale.
“Ringrazio il commissario Guerrieri per quel che ha fatto qui – afferma Enrico Rossi – è evidente che si è creata in Italia e nel Mediterraneo una nuova grande infrastruttura che darà alla toscana tante soddisfazioni. Questi casoni verranno usati per realizzare un bacino per le attività di demolizione”.
Piombino diventa, insomma, uno degli assi portanti attorno al quale ruotano le politiche di sviluppo dell’intera area costiera. E non è un mistero che nello scalo piombinese si respiri da tempo una nuova aria.
Sono passati più di quattro anni da quella primavera del 2013. Da quando il territorio di piombino è stato riconosciuto quale area di crisi industriale complessa si sono moltiplicati gli sforzi per rendere lo scalo portuale veramente competitivo e i risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti. Il nuovo Piano Regolatore Portuale approvato in tempi record; il piazzale di radice della Darsena Nord e la banchina est realizzati in meno di due anni e assegnati alla PIM; il banchinamento e prolungamento, alla radice della stessa banchina est, del molo di sttoflutto (lavori assegnati – conclusione prevista nel 2018); l’opera di prolungamento di circa 430 metri del Molo Batteria (completata all’80%); i dragaggi realizzati e la progettazione della “bretellina” tra lo svincolo Gagno – Terre rosse della SS 398 e le nueve aree del PRP, che permette l’ingresso alla zona nord del porto (in esercizio tra 15 mesi): sono tutti interventi infrastrutturali di spessore che stanno cambiando il volto dello scalo piombinese.
“Il porto è in fase di forte cambiamento – ha detto Guerrieri – e sta ricevendo una grande attenzione da parte di molti soggetti” Il riferimento è a General Electric che intende sviluppare qui un polo tecnologico per turbine a gas cui la Regione ha contribuito con 60 milioni di euro; alla Nuova Solmine, che ha chiesto un’area in concessione per lo sviluppo delle proprie attività legate alla logistica; ad ArcelorMittal, che ha ottenuto i finanziamenti relativi al bando sui protocolli di insediamento nell’area di crisi piombinese.
Corsini può raccogliere i frutti del gran lavoro svolto dai suoi predecessori: arriva a Piombino consapevole che di materia da sviluppare ce n’è ancora molta e per tutto il Sistema, con il fine di costruire un futuro che coinvolga entrambi i porti, Livorno e Piombino.
“Faccio i migliori auguri a Corsini – ha detto Rossi – che oltre a Piombino dovrà pensare a valorizzare i finanziamenti regionali anche a Livorno, specie per la darsena europa. Sullo scalo labronico siamo già intervenuti per realizzare il collegamento diretto con la rete ferroviaria nazionale. Nel 2017 interverremo con RFI per lo scavalco ferroviario di collegamento con Guasticce che assumerà sempre più la funzione di retroporto”.