LA SPEZIA – Fuori dalle partecipate, sviluppo del traffico merci su ferro, nuova banchina per accosti crocieristici e dragaggi. Sono i punti sui quali sta lavorando Carla Roncallo, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale che unisce Spezia e Marina di Carrara. Ieri l’ok dal comitato portuale della Spezia al bilancio di previsione e al piano triennale delle opere, in attesa di completare il comitato di gestione con la nomina dei due componenti mancanti della Toscana.
“Stiamo seguendo un piano di razionalizzazione delle società partecipate”, ha detto Roncallo, a cominciare da quelle riguardanti i servizi crocieristici, da cui nascerà un nuovo soggetto unico che dal 2018 potrà gestire i servizi alle compagnie del settore. Rimane la partecipazione a La Spezia Shunting Railway, per il traffico ferroviario in porto. “Uno dei nostri fiori all’occhiello, vogliamo crescere sino ad arrivare al 50% del traffico su ferro”, ha sottolineato.
Previsto un investimento da 38 milioni dal Cipe per la realizzazione di nove nuovi binari. Verrà concretizzato anche l’intervento sulla darsena di molo Pagliari che permetterà di ricollocare le storiche marine del Canaletto. Sempre più strategico il retroporto di Santo Stefano Magra, che diventerà un polo per i controlli doganali. L’authority prevede opere di dragaggio per accosti di navi più importanti.
“Faremo subito un dragaggio a lato ovest del molo Fornelli per circa 30-40 mila metri cubi di materiale – ha detto Roncallo -. L’idea è farlo chiudendo il bacino tra i moli Fornelli e Garibaldi, per operare senza creare problemi”, viste le vicende giudiziarie legate alla dispersione di fanghi che negli scorsi anni hanno contrapposto mitilicoltori e Autorità Portuale.
“Previsto un dragaggio più consistente a molo Garibaldi, ma vogliamo valutare quali sono le migliori tecnologie in uso in Europa. Ci sono tecnologie più avanzate oggi rispetto alla benna. Il porto ha bisogno di dragaggi, non possiamo farne a meno”.