VENEZIA – L’Autorità Portuale di Venezia ha recentemente siglato con il Lübecker Hafen- Gesellschaft (l’Autorità Portuale di Lubecca, Germania) e con il Gruppo Grimaldi un accordo per la creazione di un collegamento intermodale (nave+ferrovia+nave) tra i Porti di Venezia e Lubecca per collegare il mar Adriatico e il mar Baltico (Scandinavia, Finlandia e Russia) con Italia e Grecia. Obiettivo comune delle parti coinvolte nell’accordo è arrivare a un collegamento integrato che, attraverso partenze treno giornaliere in andata e ritorno, possa servire i numerosi traffici traghetto nei due porti.
Le merci – che viaggiano lungo le Autostrade del Mare sulla rotta Patrasso (Grecia)/Venezia tramite il collegamento ro/ro trisettimanale messo in opera da Grimaldi – verranno infatti caricate su treno dirette – via Brennero – al porto di Lubecca per poi ripartire da qui alla volta dei paesi scandinavi, baltici e della Russia.
Il Porto di Lubecca, è infatti il 4° scalo europeo per i traffici in traghetto (ro/ro) con 4 terminal, 18 accosti dedicati a questo particolare traffico e oltre 21milioni di tonnellate di merce movimentata da e per il Nord Europa (l’equivalente di 700.000 trailer) ogni anno.
La sua posizione geografica – Lubecca è il Porto più a Sud-Ovest del Mar Baltico – assieme all’altissima expertise nel campo del traffico intermodale – rendono lo scalo tedesco uno fra i partner ideali nel Mar Baltico per questo tipo di traffici.La soluzione sfrutta anche il fatto che Venezia è il porto italiano più vicino e funzionale alle merci che passano via Brennero e che, unitamente ai collegamenti esistenti lungo tutto il Corridoio Scandinavo- Mediterraneo, consente alle merci europee di giungere velocemente in Scandinavia e Paesi Baltici, fino alla Russia.
E fra tutti i vantaggi che ciascun partner dell’accordo può portare all’iniziativa, vi sono i collegamenti marittimi assicurati ad oggi dal Gruppo Grimaldi, che tramite la controllata Finnlines, prevedono 38 partenze a settimana da Lubecca per la Svezia, 17 per la Finlandia e due verso la Russia.
Il nuovo ponte ferroviario tra Venezia e Lubecca, operato tra gli altri dall’operatore ECL European Cargo Logistics, prevede dai 2 ai 6 treni a settimana ciascuno da 30 container o trailer che copriranno in sole 26/30 ore i 1.362 chilometri che separano Venezia dal porto tedesco. Un ulteriore servizio “green” e veloce che si aggiunge a quelli già attivati a novembre scorso tra Venezia e Francoforte (sempre via Brennero) e a da giugno verso il porto di Rostock. Si tratta di servizi di successo che, in breve tempo sono già stati raddoppiati, e che consentono di portare sul mercato tedesco, e oltre, le merci provenienti via mare in soli tre giorni e viceversa.
Il Porto di Venezia continua così la sua “cura del ferro” che fa segnare numeri da record, +39,7% nei primi 6 mesi del 2016, un risultato raggiunto grazie ai lavori di infrastrutturazione realizzati dall’AutoritàPortuale in questi anni (ampliamento del terminal ferroviario di Marghera e raddoppio del binario via dell’Elettronica a sostegno del Terminal Autostrade del Mare).
Ulteriori sviluppi del trasporto ferroviario conseguiranno dagli altri investimenti in corso di realizzazione e relativi all’elettrificazione del secondo binario in entrata alla stazione di Venezia-Mestre; alla realizzazione di un nuovo collegamento diretto fra Fusina e la linea Venezia-Milano, per bypassare il nodo di Mestre e ad un parco ferroviario a servizio del nuovo terminal container e del Distripark che sorgeranno nell’area ex- Montefibre.
A partire dagli oltre 200 km di rete ferroviaria interna di cui è dotato il porto di Venezia oltre a un proprio scalo merci (Marghera Scalo), questi sviluppi ferroviari a supporto dei traffici portuali consentiranno allo scalo lagunare di espandere la propria “catchment area”, raggiungendo i mercati quindi più lontani, rispetto a quelli ricchi serviti già via camion nel raggio di 150 chilometri.
Ma anche il Porto di Lubecca sta continuando a investire su servizi e infrastrutture volti a migliorare le opportunità di mercato sul versante del traffico intermodale e a supporto dello sviluppo del corridoio Scandinavo-Mediterraneo: l’alta qualità dei servizi e la certezza dei tempi, rappresentano asset lungo i quali si svilupperà la maggior parte dei traffici della catena logistica tra Nord e Sud Europa nell’interesse dei flussi di traffico trans-europei.