LA SPEZIA – Entrare a far parte dei primi dieci scali crocieristici del Mediterraneo e realizzare quegli adeguamenti infrastrutturali che permetteranno nei prossimi anni di ospitare sino a 4 navi da crociera. Sono gli obiettivi che l’Autorità Portuale della Spezia ha espresso oggi nel corso della presentazione dello studio sulle ricadute economiche dell’attività crocieristica sul territorio Spezzino, a cura di Risposte Turismo.
Sono quasi 31 i milioni di euro che le grandi navi hanno portato alla Spezia nel 2015, una cifra che tiene conto anche della spesa di equipaggio e delle compagnie di navigazione. Sui 61 euro la spesa media del crocierista alla Spezia, di questi 34 euro restano in città. Sull’indotto nazionale, ha spiegato Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo, un beneficio calcolato in 96 milioni di euro. Molti crocieristi però, il 35%, scelgono ancora gite organizzate fuori provincia.
Su di loro occorre lavorare oltre che sulla possibilità di offrire escursioni in aree protette, spiagge, servizi nel periodo estivo.
“Uno studio che dimostra ricadute importanti, il turismo crocieristico può essere catalizzatore per altre forme di turismo e per lo sviluppo delle imprese locali. Ci sono questioni infrastrutturali su cui intervenire al più presto, per permettere al nostro scalo di entrare tra i primi 10 nel Mediterraneo” ha detto il presidente dell’Ap Lorenzo Forcieri, riferendosi al Waterfront.