GENOVA – Iran grossa opportunità per l’Italia e per il porto di Genova che potrebbe arrivare a centomila contenitori di traffico, ma le banche italiane frenano. E’ la denuncia partita dalla conferenza su ‘Iran, opportunità di scambi e relazioni commerciali’ organizzata oggi a Genova dalla Fratelli Cosulich, presenti l’ambasciatore della Repubblica islamica dell’Iran Jahanbakhsh Mozaffari e il rappresentante di Irisl, la compagnia di bandiera iraniana che ha grandi progetti di sviluppo, Naser Bateni.
“Abbiamo navi che scalano regolarmente il porto di Genova, ma il nostro grosso problema è che gli esportatori italiani hanno una serie di contratti già firmati e merci in magazzino ma non hanno le lettere di credito. Siamo tutti pronti, abbiamo le navi, potremmo fare anche un servizio settimanale, portare a Genova centomila contenitori però le banche non danno il via a grossi gruppi italiani.
Sarebbe una cosa importante per il porto di Genova, ma vale anche per altri scali” spiega Augusto Cosulich, ad della Fratelli Cosulich che ha costituito una joint venture con Irisl per l’Italia e parte del Mediterraneo, portando a Genova ad aprile, primo approdo in Italia dopo la fine delle sanzioni, le navi portacontenitori iraniane.
Un traffico che rischia di fermarsi a 5 mila teu l’anno proprio per i problemi con le banche, denunciati anche dal presidente di Confindustria Genova, Giuseppe Zampini: “Il sistema bancario non aiuta ancora come dovrebbe, non vorrei fosse conseguenza della forzatura degli Usa”.
L’ambasciatore ha sottolineato come l’Iran offra grandi opportunità per tutti i Paesi e per l’Italia in particolare.
“Abbiamo bisogno di imprese in quasi tutti i settori e soprattutto di piccole e medie imprese” ha detto ricordando che dopo cinque anni di sanzioni ci sono investimenti enormi da fare e che “il governo darà garanzie a transazioni e investimenti in Iran che può essere anche ponte di accesso ad altri Paesi nel Medio Oriente”.