LIVORNO – Sono 90 i milioni di euro da restituire in vent’anni a tassi vantaggiosi. È il maxi prestito di lungo periodo che la Banca Europea degli Investimenti ha concesso all’Autorità Portuale di Livorno e che è stato messo nero su bianco in un accordo di finanziamento firmato stamani a Palazzo Rosciano dal commissario dell’APL, Giuliano Gallanti, e dal vicecapo del dipartimento operativo della Bei per i finanziamenti di Italia e Malta, Alessandro Izzo.
I soldi serviranno per finanziare i principali lavori programmati nel triennio 2016/2019. Si tratta di un piano triennale che presenta un fabbisogno di spesa di 121 milioni di euro. L’attraversamento con Microtunnel del Canale Industriale; l’approfondimento degli accosti della Darsena Petroli; la costruzione del nuovo capannone di stoccaggio della cellulosa in prossimità della Darsena Pisa; i lavori di riqualificazione e consolidamento della Calata del Magnale; il riprofilamento del Canale di Accesso sia presso la Torre del Marzocco che presso la banchina Tripoli: sono queste le opere infrastrutturali che sono state inserite nel contratto di finanziamento siglato davanti al notaio rogante, Gianluca Grosso.
Troveranno una parziale copertura anche sette opere di dragaggio, tra le quali figurano quelle di approfondimento della Darsena Toscana e del bacino di evoluzione, quelle di allargamento dell’imboccatura Sud, quelle di escavo dei fondali del Canale di Accesso e della Calata Bengasi.
«È una grossa opportunità per il porto di Livorno e – permettetemi di dirlo – per tutto il territorio – ha dichiarato il commissario Gallanti –, la Bei finanzia infatti soltanto progetti definitivi validi, ovvero quelli che portano benefici all’economia non solo in termini finanziari ma anche in termini sociali e ambientali. Il prestito concessosi ci permetterà di liberare risorse importanti da destinare ad altre opere infratsrutturali».
I 90 milioni verranno erogati in 15 tranche da 6 milioni di euro l’una. Di volta in volta, per ogni tranche, l’APL potrà decidere se rateizzare il debito ricorrendo ad un tasso fisso o ad uno variabile. Quel che è certo è che gli interessi da corrispondere per il prestito saranno molto bassi: «Abbiamo fatto una simulazione sui tassi applicati – ha detto il dirigente amministrativo Simone Gagliani –, se accedessimo già oggi al prestito, il costo del denaro sarebbe quasi pari a zero».
Come hanno assicurato Gagliani e Gallanti, l’accensione del mutuo presso la Bei non pregiudica la capacità di indebitamento dell’Authority per i progetti futuri: il pensiero va alla Piattaforma Europa e all’impegno di spesa da 200 milioni di euro che l’APL attiverà a tempo debito, dopo che sarà stato individuato il promoter e presentato il progetto definitivo.
Ma, traguardando il futuro, e aspettando che la maxi Darsena diventi realtà, il prestito concesso dalla Bei è stato comunque interpretato dai vertici dell’Apl come un segnale di fiducia per il porto di Livorno: «Si tratta di un attestato di stima per il lavoro che stiamo facendo e un segnale di un interessamento anche per i progetti futuri dello scalo labronico, compresa quella Piattaforma Europa che oggi non è ancora finanziabile perché non esiste il progetto definitivo», ha concluso l’avvocato dei Moli.
«Siamo molto soddisfatti – è il commento rilasciato dal responsabile Bei dell’istruttoria, Andrea Kirschen, che ha partecipato all’evento per la firma assieme all’avvocato Sara De Maria e allo stesso Izzo -, oggi abbiamo firmato un importante accordo per l’efficientamento del porto di Livorno, mettendo a disposizione dell’Autorità Portuale risorse che potranno essere usate per garantire lo sviluppo di una struttura nevralgica per la città e per il territorio. Speriamo di continuare questa collaborazione anche in futuro».