VENEZIA – Il Comitato Portuale ha approvato il Bilancio Consuntivo dell’Autorità Portuale di Venezia relativo all’esercizio 2015. L’anno si è chiuso con un avanzo di gestione corrente pari a 28.3 milioni di euro (+20.3% rispetto al 2014) che ha consentito un aumento delle uscite in conto capitale del 29% facendo passare gli investimenti effettuati dai 38 milioni del 2014 ai 49 milioni del 2015.
L’Autorità Portuale di Venezia continua quindi la politica di miglioramento ed adattamento dell’offerta portuale alle esigenze innanzitutto dell’economia del nord est in particolare dell’export. Nel 2015 gli investimenti complessivi sono stati pari a 43.7 milioni di euro, soprattutto in opere di infrastrutturazione (28.9 milioni di euro) ed escavi (7.8milioni di euro), con un incremento del +46% rispetto al 2014 e finanziati principalmente con risorse proprie che ormai rappresentano il 70% dei finanziamenti dell’Autorità Portuale.
“Il consistente avanzo di amministrazione che abbiamo ottenuto da una gestione oculata del porto, dal rilancio delle sue attività oltre che da contributo del Ministero dello Sviluppo Economico (9.5milioni) – ci ha consentito di continuare ad investire e di anticipare il rimborso di parte dei mutui (totale 125.5 milioni) che l’Autorità Portuale ha contratto nel 2009/10 per poter sostenere allora in logica anticiclica come oggi per accelerare il rilancio (anche in termini di sostenibilità ambientale) delle attività portuali industriali e logistiche a Porto Marghera e Marittima. Certamente il percorso non è terminato.
Abbiamo lavorato alacremente per ottenere nuovamente il massimo dell’accessibilità nautica impostaci dal MoSE con la manutenzione dei canali lagunari, abbiamo realizzato strade e rotatorie per migliorare l’accessibilità stradale e per separare il traffico merci da quello urbano, abbiamo potenziato l’infrastruttura ferroviaria grazie alla quale oggi il porto segna nel primo trimestre lo storico +40% di merce inoltrata via treno, tutto questo continuando a bonificare le acque e i terreni di Porto Marghera a beneficio della collettività”, ha dichiarato il Presidente Paolo Costa.
“Chiunque guiderà la nuova Autorità portuale di sistema avrà in mano non solo una fra le Autorità più virtuose d’Italia per indici di efficienza e capacità di investimento, ma anche un porto che oggi ha raggiunto buoni livelli competitivi grazie quasi esclusivamente alle proprie risorse. Il rischio per il futuro sarà solo quello di perdere la sua capacità di attrarre nuovi traffici, se non si vorranno eliminare gli ultimi colli di bottiglia legati esclusivamente alla disponibilità di fondali adeguati tramite la piattaforma d’altura a -22.00 metri che darà a Venezia un sistema portuale offshore-onshore altamente innovativo”, ha concluso il Presidente.
In termini di traffico, il Porto di Venezia chiude il 2015 con un ottimo andamento per tutti i settori, sono state movimentate complessivamente 25,1 milioni di tonnellate di merci con una crescita media del +15,3%. Da segnalare in particolare il dato di crescita delle rinfuse liquide (+40,8%) dovuto alla piena riconversione – e ritrovata operatività – della raffineria in logica green ed l’andamento del traffico contenitori che raggiunge il massimo storico di container movimentati pari a 560.301 TEU (+22.8%).
L’ammontare complessivo degli investimenti dal 2004 ad oggi ammonta a oltre 569 milioni di euro (240milioni di euro in escavi e 329 milioni in altre opere) e si prevede che per il 2018 raggiungeranno i 950milioni di euro. Una pianificazione anticiclica che, anche alla luce dell’elevata concorrenza, dell’apertura di nuove rotte e delle strategie delle compagnie di navigazione, è necessario, se non indispensabile, mantenere ed incrementare anche per il futuro, per consentire a Venezia di essere un porto strategico per le imprese del territorio ma anche per sostenere le necessità di crescita dell’Italia e dell’Europa fondate sull’export anche lungo quella Via della Seta che la Cina vuole attestare a Venezia e nell’Alto Adriatico.