CIVITAVECCHIA – Pasqualino Monti proseguirà per altri sei mesi il suo incarico di commissario dell’Autorità portuale di Civitavecchia, nelle more della riforma dei porti: è quanto ha stabilito l’Avvocatura Generale dello Stato con una decisione formalizzata lo scorso 5 febbraio.
Monti, il cui incarico di commissario straordinario dell’Authority cessava il 23 gennaio scorso, era finito sotto investigazione per via di alcune ispezioni condotte sia dal MEF che dalla Corte dei Conti. Dette ispezioni, sebbene non vantassero alcuna pretesa sanzionatoria, avevano evidenziato numerose criticità, tra cui il calo dei traffici commerciali e la corresponsione di una doppia contribuzione previdenziale per il manager di nascita ischitana, allo stesso tempo commissario e dirigente dell’Authority. Ulteriori perplessità erano emerse in relazione all’emolumento maturato dallo stesso Monti: il MIT prevede, infatti, per i presidenti delle A.P., una indennità di base che viene moltiplicata sulla base di due diversi coefficienti (2.2-2.6 ndr.), il più alto dei quali è giustificato da traffici per “almeno 500.000 teu oppure 17 milioni annui di tonnellate merci”.
A complicare ulteriormente il quadro, ci avevano pensato una serie di esposti e, persino, una interrogazione parlamentare firmata Movimento Cinque Stelle.Dati gli accertamenti squisitamente tecnici, il ministero guidato da Graziano Delrio aveva scelto in via cautelativa di attendere il parere decisivo dei giudici (richiesto proprio dal dicastero a fine 2015) prima di siglare l’ordinanza di rinnovo del mandato commissariale.
L’Avvocatura dello Stato ha riconosciuto il principio per cui “la doppia retribuzione è legittima, sebbene potrà valutarsi all’atto di eventuale nuovo incarico, la possibilità di escludere, d’intesa con l’interessato, la doppia contribuzione. Poiché – prosegue l’Avvocatura Generale – le A.P., sono enti pubblici non economici, il rapporto di lavoro del personale dipendente va qualificato di diritto privato”.
Svanite le ombre, il percorso prosegue da dove era stato bruscamente interrotto: Pasqualino Monti potrà candidarsi nei prossimi mesi alla guida della neonata Autorità di Sistema del Tirreno Centrale, comprensiva di scali laziali e abruzzesi. E per gli addetti locali ai lavori, l’operazione appare più che mai sicura.
Stefano Carbonara