ANCONA – In data odierna sono state presentate al Comitato Portuale le risultanze dello studio del Prof. Giuseppe Scarpelli sulla situazione strutturale delle banchine 23 e 24. L’analisi ha evidenziato la necessità di adeguamenti che consentano la piena operatività anche alle gru semoventi di nuova generazione.
Per tale motivo l’Autorità portuale ha emesso una nuova ordinanza che stabilisce limiti operativi per l’attuale utilizzo di questi mezzi sulle banchine. Inoltre il Comitato ha approvato la nuova tabella dei canoni concessori per le banchine 23 e 25, rideterminati in base alla perizia giurata attestante il valore aggiornato delle gru e tenendo conto dei vincoli operativi alla banchina 23.
Il Comitato ha anche affrontato nuovamente il tema della Stazione Marittima prendendo visione di due documenti:- La relazione del Direttore Regionale Compartimentale di RFI, Ing. Stefano Morellina, che ribadisce, ai fini degli adeguamenti di sicurezza della linea, la necessità di due impianti automatizzati da installare al Varco della Dogana e della Mole, chiusi per non meno di 5.20 minuti ad ogni passaggio di treno;- La relazione dell’ex dirigente Rfi Ing. Claudio Ciarmatori, anche se al momento non firmata e fatta pervenire dal Consigliere 5 Stelle Andrea Quattrini, che, in difformità rispetto alla predetta relazione, indica sostanzialmente tempi di chiusura delle barriere inferiori a quelli comunicati ufficialmente da RFI.
Non potendo e non volendo entrare in una valutazione tecnica di esclusiva competenza di RFI, preso atto dei documenti esposti dopo ampio e partecipato dibattito, il Comitato Portuale ha ribadito che l’installazione delle barriere, come ipotizzata da RFI stessa, crea gravi difficoltà operative al traffico traghetti dello scalo con significativo condizionamento della competitività portuale, sottolineando l’importanza del porto come luogo del lavoro.
Si ricorda a questo proposito che in data 7 luglio u.s. l’Autorità portuale ha coerentemente sospeso la richiesta di nulla osta alla ditta incaricata per “l’installazione dei passaggi a livello a barriere comandate e controllate dal nuovo sistema”, al fine di evitare interventi irreversibili senza essere prima pervenuti ad una soluzione condivisa con le altre amministrazioni competenti.
Il Comitato portuale ha inoltre preso atto con sorpresa e respinto con decisione le accuse rivolte all’Autorità Portuale in merito alla trasmissione ad RFI e alle altre Istituzioni di presunti dati di traffico inesatti, esprimendo solidarietà e sottolineando la professionalità e l’affidabilità del lavoro del personale dell’Ente. Per dovere di cronaca, i primi dati, forniti il 4 marzo 2015 dietro richiesta specifica di RFI e Regione Marche, e trasmessi a Regione, Provincia, Comune, RFI e Trenitalia, indicavano per i periodi di alta e bassa stagione tutto il traffico traghetti.
L’obiettivo era, a fronte del progetto di messa in sicurezza della linea ferroviaria, verificare la possibilità di razionalizzare i convogli da e per la stazione marittima per garantirne la coesistenza con il traffico traghetti. A luglio RFI chiedeva specificamente all’Autorità portuale il dato giornaliero del picco di traffico dei transiti presso il varco facility 2A. Con una risposta puramente tecnica, la giornata di picco è stata individuata nell’8 agosto 2015, con 3.215 transiti rilevati dagli uffici dell’Ente secondo le normali e consolidate procedure. I dati sono stati trasmessi ad RFI per le valutazioni di propria competenza.
Il Comitato portuale ha ribadito che la tutela dell’occupazione e lo sviluppo economico del porto, coniugati con gli interessi generali, rimangono gli unici e trasparenti criteri per le proprie scelte.