BRUXELLES – Un obiettivo irrinunciabile, forse l’unico cui puntare davvero per dare a Livorno un futuro da porto di livello internazionale. Vista da Bruxelles, la Piattaforma Europa è soprattutto questo: una speranza e insieme una necessità.
Speranza, perché consentirà allo scalo labronico di avere un terminal contenitori all’avanguardia, liberando così, nel porto commerciale, aree preziose che potranno essere usate per altri traffici, come Ro/Ro e auto nuove. Necessità: perché senza la nuova opera, lo scalo della città dei Quattro Mori rischia seriamente di affondare sotto i colpi del gigantismo navale e della concorrenza.
Quel che è in gioco a Livorno, quindi, è l’espansione del porto nel suo complesso e non la semplice realizzazione di un maxi terminal contenitori. È partita da queste premesse la presentazione del progetto nella capitale europea promossa e organizzata oggi dalla Regione Toscana in tandem con l’Autorità Portuale di Livorno. Presso gli uffici della Regione a Bruxelles, è stato Andrew Penfold, il capo della Ocean Shipping Consultants (una delle più quotate società di consulenza al mondo assieme a Drewry), a spiegare nei dettagli la Piattaforma Europa e quali saranno le prospettive di sviluppo di Livorno grazie a quest’opera.
Davanti ad una folta platea di operatori e addetti ai lavori, il numero uno della OSC ha squadernato una serie di cifre: il terminal avrà due banchine di 1100 metri ciascuna ( quella di testata sarà lunga 650 metri), e potrà contare su una superficie complessiva di 66 ettari di piazzali; l’opera sarà collegata alla rete viaria grazie al prolungamento del viadotto della Fipili, mentre a livello ferroviario sarà realizzato un fascio di binari elettrificati lunghi 750 metri affiancato da un altro fascio di binari a disposizione per la sosta e manutenzione dei carri. Il punto di forza sarà il collegamento diretto alla rete Tirrenica.
Nella sua prolusione, Penfold ha anche sottolineato quanto importanti siano gli investimenti infrastrutturali per lo sviluppo e la crescita di un territorio. “C’è un nesso profondo tra l’espansione di un paese e i suoi investimenti nelle infrastrutture – ha spiegato il capo della OSC – I volumi di traffico regionali aumenteranno considerevolmente di qui al 2030.
Quel che è certo è che Livorno avrà bisogno di una maggiore capacità già a partire dal 2016-2017”. Per lo scalo labronico non ci sono quindi alternative – è questo il messaggio che Penfold ha consegnato a chi era presente – o Livorno si dota di una infrastruttura moderna e all’avanguardia in grado di fronteggiare le sfide del gigantismo navale oppure è destinata a sparire dalla mappa dei porti che contano.
Dati alla mano, per realizzare l’infrastruttura serviranno 804 mln di euro. 504 mln di euro verranno impegnati nel project financing, 326,7 mln dei quali a carico del privato. Il pubblico dovrà investire complessivamente 477 mln di euro: 177 del progetto di finanza più altri 300 per interventi vari (dighe foranee comprese). Per la struttura Regione e Authority hanno già staccato un assegno da 400 milioni di euro, altri 50 ce li metterà il Governo.
«L’Intervento di oggi – ha detto il commissario dell’Autorità Portuale di Livorno, Giuliano Gallanti – è importantissimo ed è l’ultimo step di una lunga azione di marketing. L’obiettivo è duplice: abbiamo voluto suscitare l’interesse degli operatori presenti e illustrare il progetto ai rappresentanti della comunità europea, di modo che si possa avere la possibilità di accedere, al momento opportuno, a diverse fonti di finanziamento. Presenteremo il bando di gara intorno alla prima metà di ottobre. Nel 2020 l’opera dovrà essere completa e funzionante».
Al workshop hanno preso parte anche esponenti di spicco delle istituzioni europee e di associazioni di categoria, a cominciare dal vice-presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, che ha parlato della Piattaforma Europa come di una scommessa per la Toscana, l’Italia e l’Europa. «Si tratta di un’occasione imperdibile per la Toscana, ma anche per l’Europa – ha detto Sassoli -; le infrastrutture sono decisive, questa iniziativa di Livorno e della Regione Toscana si inserisce in una politica europea di sviluppo del Mediterraneo».
Per l’ambasciatore italiano presso l’Unione europea Marco Peronaci, questa iniziativa va vista come una risorsa formidabile per l’Italia e per il ruolo che l’Italia intende giocare in Europa. «Connect to compete e compete to connect – ha detto Marco Peronaci, citando l’ex presidente del consiglio Monti –, una sempre maggiore connessione degli snodi e delle reti all’interno del core-network è l’unica via da perseguire per stimolare la concorrenza tra i porti, e questa iniziative dimostra che ciò è possibile».
Delle stessa opinione il vice capo unità “Porti e navigazione interna” della DG MOVE della Commissione europea Remi Mayet: «La Piattaforma Europa – ha sottolineato – può contribuire allo sviluppo del traffico marittimo nel Mediterraneo, che secondo le ultime indagini previsionali triplicherà di qui al 2050, dando ai gateway ports del mare nostrum la possibilità di attrarre quote crescenti di traffico. La Piattaforma Europa è una fantastica opportunità per delineare il futuro dei nostri territori».
Durante la tavola rotonda organizzata nell’ambito dell’evento, coordinata dal segretario generale dell’Authority livornese, Massimo Provinciali e dedicata al tema dell’importanza degli investimenti nel quadro del sistema portuale europeo, sono poi intervenuti anche i rappresentanti delle associazioni di categoria, tra cui il numero uno della associazione degli armatori, Patrick Verhoeven, e il segretario generale dell’associazione dei terminalisti privati, Lamia Belkaid: entrambi hanno considerato la Piattaforma Europa un progetto appetibile per gli operatori portuali, un progetto che guarda non solo all’espansione a mare del porto, ma anche a quello a terra, con il rafforzamento delle connessioni viarie e ferroviarie verso i mercati di riferimento.
Infine è intervenuto a chiusura dei lavori il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: «Tutti gli interventi – ha detto – hanno sottolineato che siamo sulla strada giusta, questa mattinata ci spinge ad andare avanti con più convinzione. Con questo progetto Livorno si sta preparando non al futuro, ma al presente: o attrezziamo il porto ad accogliere le navi di ultima generazione oppure lo condanneremo alla marginalità.
Mi auguro che questa iniziativa riesca a suscitare interesse da parte degli investitori: pensiamo che sia importante non solo la realizzazione della Piattaforma Europa, ma valutare come la realizzazione implichi anche un aumento dei traffici e del lavoro sul porto. Come regione Toscana abbiamo scommesso tantissimo, siamo stati l’unica regione a decidere di fare un investimento così cospicuo, e siamo qui per rendere trasparente la nostra volontà.
Visto che vogliamo fare le cose per bene, dobbiamo impegnarci perché i fondali della nuova infrastruttura siano di 20 metri, la condizione è fondamentale rispetto alle esigenze di ammodernamento dello scalo portuale».
Il Presidente ha sottolineato inoltre che sono maturi i tempi per il lancio del bando di gara internazionale da parte dell’Autorità portuale di Livorno per la ricerca del provider, ovvero l’investitore che dovrà realizzare e gestire la piattaforma europea. Ha infine chiesto ai referenti della DG MOVE della Commissione europea un incontro per approfondire le possibili opportunità di finanziamento dell’Unione europea a sostegno del progetto.