TRIESTE – Si è svolta oggi alla Torre del Lloyd la cerimonia di passaggio di consegne al vertice dell’Amministrazione Portuale tra la presidente uscente, Marina Monassi, e il commissario, Zeno D’Agostino. Monassi ha riferito a D’Agostino sul percorso effettuato dall’Autorità Portuale nell’ultimo quadriennio, anche in ordine ai risultati ottenuti.
Nel 2013 Trieste ha raggiunto il primato italiano per volumi di traffico complessivamente movimentati, con 56.585.708 tonnellate, risultato confermato con 56.113.694 tonnellate nel 2014. L’ultimo anno è stato particolarmente positivo per il comparto contenitori che ha raggiunto i 506.011 Teu. Dal 2010 (281.643 Teu), il traffico contenitori nel quadriennio ha registrato un incremento complessivo dell’80%.
Quanto al bilancio dell’Autorità nel periodo 2011-2014, tutti gli anni sono stati registrati consistenti avanzi di amministrazione, con ingenti investimenti infrastrutturali effettuati a beneficio di tutta l’utenza portuale.
“Un primo incontro per valutare in via preliminare tutti i temi fondanti relativi al porto di Trieste“. Così si è espressa la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, al termine dell’odierna riunione, nel Palazzo della Regione, con il commissario dell’Autorità portuale di Trieste, Zeno D’Agostino.
“Ci sono alcuni problemi – ha commentato Serracchiani a conclusione della riunione, alla quale hanno partecipato anche la presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat, ed il sindaco Roberto Cosolini – sui quali da subito deve essere puntata l’attenzione dell’Autorità portuale giuliana: tra questi il Piano regolatore, gli investimenti nell’area di crisi industriale complessa della Ferriera, gli impegni e le prospettive di crescita dello scalo, con i progetti riguardanti l’allungamento del molo VII, la piattaforma logistica, l’infrastrutturazione ferroviaria”.
“Un aspetto fondamentale resta comunque quello legato all’organizzazione del lavoro nell’ambito portuale – ha osservato Serracchiani – sui cui l’Autorità dovrà impegnarsi nell’immediato. In questo senso la disponibilità degli enti del territorio è massima sia per garantire la necessaria collaborazione istituzionale sia per supportare questo processo di riorganizzazione e per accompagnare tutte le attività che sono già state impostate o che dovranno essere impostate nell’arco delle prossime settimane”.
La Regione, sulla scia della suggestiva e ambiziosa idea di FVG porto-regione, ha quindi aggiunto Serracchiani, “deve iniziare davvero a ragionare in termini di portualità allargata con tutti suoi porti, quindi anche con Monfalcone e Porto Nogaro, e con l’intero sistema intermodale (tra i punti nodali Campo Marzio a Trieste, bivio San Polo a Monfalcone, interporto di Cervignano) per in prospettiva fare di questa nostra regione una vera piattaforma logistica, che però ha bisogno di essere messa assieme, di costruire sinergie, con le Regioni ma anche con i Paesi a noi vicini: dobbiamo essere preparati a questa prospettiva”.
La presidente ha infine chiarito la posizione della Regione in merito all’ipotesi di realizzazione di un impianto di rigassificazione nell’area di Zaule.
“Abbiamo ereditato una situazione pesante dal punto di vista dell’autorizzazione di VIA nazionale sul rigassificatore, in considerazione del fatto che il precedente Esecutivo regionale non aveva espresso fin dall’inizio una posizione di contrarietà all’impianto”.
“All’atto del nostro insediamento abbiamo cercato di far rivedere la posizione del ministero dell’Ambiente. L’Autorità portuale di Trieste avrebbe dovuto presentare ad una Commissione tecnica tutta una serie di analisi e di dati sugli andamenti dei traffici portuali e sulle prospettive di investimenti che, a nostro avviso, avrebbe senza ombra di dubbio indicato l’incompatibilità tra attività portuali e rigassificatore, portando lo stesso dicastero dell’Ambiente a revocare il precedente parer favorevole. Quei dati non sono stati ritenuti sufficienti”.
Serracchiani ha inoltre ricordato la contrarietà più volte espressa anche dal Governo della Slovenia all’insediamento di questo impianto a pochi chilometri dal confine.
“Come Regione, che deve esprimere la cosiddetta intesa sul progetto, assieme a Provincia e Comune di Trieste, ribadiamo dunque nuovamente la contrarierà all’insediamento del rigassificatore a Zaule”.