BRINDISI – Alla chiusura del dato statistico riferito all’intero anno appena trascorso è pienamente confermata la continua crescita dei traffici portuali dello scalo portuale di Brindisi. L’anno 2014 si è concluso, infatti, con una prestazione complessiva di tutto rispetto sia per il movimento dei passeggeri sia per la movimentazione delle merci avendo segnato rispettivamente un + 3,76% ed un + 4,47% rispetto all’analogo dato dell’anno 2013.
In particolare, per il comparto passeggeri, attestatosi su un valore assoluto pari a poco meno di mezzo milione di utenti (492.447), è degno di menzione il dato sui passeggeri crocieristi balzato rispetto all’anno precedente di oltre 400 punti percentuali che quest’anno, tra l’altro, verrà certamente esaltato ancor di più da una stagione senza precedenti nella storia della città con più di 60 approdi programmati.
Per le merci, invece, vero e proprio core dello scalo, si è registrato un traffico complessivo che ha sfiorato gli undici milioni di tonnellate movimentate (10.873.201), dato più alto degli ultimi sei anni, grazie ad una performance senza eguali da parte del comparto “merci varie in colli” dovuto al traffico Ro – Ro (+ 23,87% per un dato assoluto pari a 2.725.998 ton) a fronte di una sostanziale conferma del comparto “rinfuse solide” (+0,10% per un dato assoluto pari a 5.563.875 ton) e del comparto “rinfuse liquide” (-2,48% per un dato assoluto pari a 2.583.328 ton).
Un dato superiore alle aspettative, dunque, atteso che la crescita risulta ben al di là delle previsioni operate su quanto già registrato nel pur confortante corso del 2013; dato, questo, ora reso ufficiale anche dalla Direzione Generale per i Porti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tramite la recente pubblicazione della “Relazione annuale sull’attività delle Autorità portuali – Anno 2013”.
Dalla consultazione della stessa è evincibile, infatti, come Brindisi sia stato annoverato tra gli scali con risultati positivi conseguiti avendo rilevato un + 2,97% (10.407.984 ton) sul dato 2012 per la movimentazione delle merci complessive ed attestandosi al 13° posto (su 23) del panorama nazionale sul dato di cui sopra al netto del 90% delle rinfuse liquide; parametro, quest’ultimo, come noto, chiamato in causa dalla L. 84/94 quale valore utile per la classificazione delle Autorità Portuali. Nello stesso documento si da atto inoltre che, l’aumento complessivo registrato, è stato imputato esclusivamente dalla performance del traffico Ro – Ro (+ 17% sul 2012) vista la significativa riduzione delle rinfuse solide (- 12% sul 2012) e una sostanziale conferma delle rinfuse liquide (+ 4% sul 2012).
E d’altronde proprio su tale tipologia di traffico che si è concentrata la strategia di questo Ente nell’ultimo periodo, come ampiamente ravvisabile dalla documentazione fornita al Ministero in ossequio ai dettami dell’art.29 del decreto legge 133/2014. Un primo ancorché parziale conforto di ciò è pure riscontrabile nei lavori attualmente in corso da parte della Commissione di esperti che andrà a redigere a breve il “Piano Nazionale della Portualità e Logistica” laddove, nel verbale di riunione del 12 dicembre scorso del sottogruppo “Tavolo Domanda”, si fa espressamente rifermento a Brindisi, unitamente ai soli porti di Livorno, Ravenna e Catania, quale porto con “maggiori opportunità” nel segmento delle “Autostrade del Mare”.