LIVORNO – Se quello di oggi doveva essere un banco di prova per saggiare gli umori e ascoltare ciò che imprenditori, sindacati e istituzioni, avevano da dire in merito alla decisione dell’Autorità Portuale di entrare nella compagine sociale dell’Alp, si può dire che la seduta si è conclusa con un unanime apprezzamento per gli sforzi compiuti dall’Authority nel tentativo di salvare l’Agenzia per il Lavoro in Porto.
Particolarmente rilevante è la stata la condivisione del progetto da parte dei rappresentanti degli enti locali. «Apprezziamo l’impegno dell’Autorità Portuale – è stato il commento dell’assessore regionale alle infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli – e condividiamo il percorso avviato per risolvere le problematiche dell’articolo 17».
Dello stesso parere l’assessore comunale al lavoro, Francesca Martini, che pur chiedendo un contingentamento dei tempi con riferimento alla presenza dell’Authority dentro l’ALP (non più di 12 mesi- è stata la sua richiesta), ha apprezzato «lo sforzo di ingegneria giuridica in cui si è profusa l’Authority per dare una risposta al problema ALP, se la soluzione sgombera il campo da incertezze e preoccupazioni non possiamo che esserne felici».
E ha plaudito all’Autorità Portuale anche il rappresentante dei lavoratori, Maurizio Strazzullo, che ha auspicato che vengano presto risolte tutte le criticità di cui soffre il porto: «Aspetteremo con ansia e valuteremo il Piano Industriale – ha rimarcato il sindacalista -, sia chiaro però che, tolti i pensionamenti e le uscite volontarie, i posti di lavoro non devono essere toccati».
Di «occasione storica per il porto» ha parlato invece il rappresentante dei terminalisti, Enzo Raugei, che ha aggiunto: «Abbiamo la possibilità di superare l’anomalia in porto per cui oggi abbiamo due articoli 16 forti e un articolo 17 debole; dovremmo forse pensare di estendere gli incentivi all’esodo anche agli articoli 16»; mentre il direttore generale di Confindustria, Umberto Paoletti, pur apprezzando il tentativo dell’AP di salvare la situazione occupazionale, ha chiesto che vengano «riequilibrate» le funzioni e il ruolo dell’articolo 17 rispetto agli articoli 16: «Non si può salvaguardare l’occupazione senza toccare niente, e il cambio di passo ci può essere solo e soltanto se il lavoro temporaneo lo fornisce l’unico soggetto titolato a farlo, ovvero l’articolo 17».