RAVENNA – Si è riunito ieri, presso la sede dell’Autorità Portuale di Ravenna, il Comitato Portuale presieduto da Galliano Di Marco. I principali argomenti trattati sono stati il Bilancio Previsionale 2015, con il relativo Programma Triennale dei Lavori dell’Autorità Portuale per gli anni 2015-2017, ed il Piano della Logistica da inviare al Governo ai sensi dell’art.29 dello Sblocca Italia.
Le Delibere riguardanti questi temi, approvate oggi dal Comitato Portuale, recepiscono una serie di interventi infrastrutturali per oltre 230 milioni di Euro di spese di investimento da impegnarsi nel prossimo anno.
Il Bilancio Previsionale 2015 ed il Progettone
Il Bilancio Previsionale ed il Programma dei lavori che oggi sono stati approvati dal Comitato Portuale, così come previsto dalla Legge, costituiscono un Piano reale, concreto che si basa su una programmazione che effettivamente corrisponde ad interventi che si andranno a realizzare nell’arco di tempo coperto dal Programma stesso.
Nella redazione del Bilancio Previsionale 2015 l’Autorità Portuale si è ancora una volta impegnata – al netto degli interventi previsti in deroga al 78/2010 – nell’azione di contenimento della spesa corrente, riducendo, così come sempre fatto negli ultimi anni, le spese per consumi intermedi e concentrando le proprie risorse su interventi infrastrutturali e dunque, cercando di attuare appieno quel ruolo di volano dell’economia che è dimostrato un porto può esercitare in termini di reddito e di occupazione a livello di economia regionale e nazionale.
Al centro della discussione, ovviamente, vi è stato l’aggiornamento sul progetto di approfondimento del Canale – il Progettone – che non solo è l’unica opportunità che si ha di non compromettere gravemente la competitività dello scalo, rischiando di metterne in discussione l’attuale ruolo, ma appare sempre più chiaro essere anche la condizione essenziale per garantirne la futura sopravvivenza.
Proprio per questo, dopo la registrazione da parte della Corte dei Conti dei 60 milioni di Euro destinati dal CIPE al progetto “Hub portuale di Ravenna” e l’approvazione da parte della Banca Europea degli Investimenti di un finanziamento di 120 milioni di Euro, l’intero avanzo di Bilancio dell’Autorità Portuale, ammontante a circa 45 milioni di Euro, sarà destinato principalmente, a far partire, quanto prima, il lavoro delle draghe in porto.
“Dopo gli sforzi fatti, insieme a tutte le Istituzioni – dichiara il Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Galliano Di Marco – per trovare una soluzione al problema strutturale dell’allocazione dei materiali derivanti dall’escavo dei fondali, è stata avviata la procedura di esproprio delle aree, così come convenuto in seno al Comitato Portuale, che ha unanimemente accolto la proposta del Presidente dell’Autorità Portuale, rappresentando in tal modo, anche formalmente, l’unità di intenti della comunità portuale e delle istituzioni rappresentate nel Comitato stesso.
Il Progettone è questione di vita o di morte per il Porto e, conseguentemente, per tutti i posti di lavoro che da esso traggono ragione di essere. Siamo pronti e determinati a puntare tutto, noi per primi, su questo obiettivo poiché siamo certi che sia la sola strada percorribile per garantire lo sviluppo del nostro scalo e creare nuove opportunità di occupazione in un territorio – quello ravennate ed emiliano romagnolo – che continua a perdere posti di lavoro.
Il contributo deliberato dal CIPE, a questo punto, è ancora più importante poiché non solo rappresenta il naturale completamento della copertura finanziaria che il Progetto richiede, ma sancisce anche il formale riconoscimento da parte del Governo della strategicità e del valore della realizzazione di quest’opera per la ripresa economica del Paese. Non esiste altro modello di sviluppo diverso da quello che si basa su uomo e lavoro. Noi lavoriamo per questo e siamo soddisfatti degli incontri avuti con tutte le aziende e famiglie espropriate. Presto o tardi anche i professionisti dell’esposto e i guru della decrescita felice dovranno convenire che il Progettone è una perfetta sintesi tra modello di sviluppo basato sul lavoro ed autentica difesa dell’ambiente”.
I traffici durante i primi 10 mesi dell’anno
In merito all’andamento dei traffici, nei primi dieci mesi dell’anno sono state movimentate 20.739.298 tonnellate di merce, con una crescita di 2.124.106 tonnellate, pari all’11,4%, rispetto ai medesimi mesi del 2013.
In particolare gli sbarchi sono stati pari a 17,3 milioni di tonnellate (+9,1%), mentre gli imbarchi ammontano a 3,5 milioni tonnellate (+24,4%).
Particolarmente positiva la movimentazione del mese di ottobre che è stata di 2.431.348 tonnellate, oltre 344 mila tonnellate in più rispetto ad ottobre 2013 (+16,5%).
Esaminando le differenti merceologie, emerge che le merci secche hanno segnato una crescita del 12,2% (quasi un milione e mezzo di tonnellate in più), le rinfuse liquide hanno registrato una crescita dell’1,9%, mentre, per le merci unitizzate, quelle in container risultano in calo dello 0,6% e per quelle su rotabili continua l’eccellente trend di crescita con un +64,7% (oltre 600 mila tonnellate in più).
L’incremento in valore assoluto più significativo è per i prodotti metallurgici, passati da 3,8 a 4,7 milioni di tonnellate ed in crescita del 22,8%. I quantitativi più consistenti provengono sempre dai porti di Taranto, Novorossisk (Russia) e Brema (Germania).
In aumento anche i prodotti agricoli passati da 1,078 mila a 1,509 milioni di tonnellate (+40%), grazie ai quantitativi di frumento (817 mila tonnellate) proveniente per lo più da USA, Bulgaria e Canada e, di granoturco (393 mila tonnellate) importato soprattutto dall’Ucraina, di legno in pellet arrivato da Canada e USA e di sorgo giunto soprattutto dall’Ucraina.
Significativo il buon risultato dei concimi che con una movimentazione di 1,3 milioni di tonnellate hanno registrato un incremento dell’11,4%. In particolare aumento sono le importazioni da Ucraina, Marocco e Egitto.
In crescita anche i combustibili minerali solidi (+40,5%), in particolare carbon fossile proveniente dall’Ucraina e coke dagli USA.
In grande ripresa i container che, grazie al buon risultato di ottobre (+14,5%) e dell’ultimo trimestre, hanno quasi azzerato le perdite dei primi sette mesi dell’anno.
Ancora positiva la movimentazione dei trailer che, da gennaio ad ottobre, è stata complessivamente di 65.939 trailer contro i 43.987 del 2013, con una crescita del 49,9%. In particolare sulla linea Ravenna-Catania sono stati movimentati 39.901 trailer rispetto ai 34.861 dello scorso anno, mentre per la linea Ravenna-Brindisi i pezzi registrati sono stati 10.663 contro gli 8.377 del 2013.
Va segnalato che dal mese di settembre, il traghetto Europa Link della Minoan Lines (Gruppo Grimaldi), che collegava Ravenna con la Grecia, è fermo a causa di un incidente e questo comporta, per il solo 2014, un perdita di circa 4.800 “pezzi” (tra “accompagnati e semirimorchi) con una movimentazione complessiva per il 2014, stimata di poco più di 14 mila pezzi, comunque superiore alle stime fatte ad inizio anno: “Siamo tornati da Rotterdam e da Istanbul, dove abbiamo presentato il Progettone ai principali operatori mondiali, con la consapevolezza che tutti vogliono venire a Ravenna, sia per movimentare rinfuse che container e ro-ro. Se avessimo un fondale di 13 metri, già nel 2015 potremmo raggiungere i 30 milioni di tonnellate di traffico. Abbiamo assunto impegni precisi che faremo di tutto per mantenere, per assicurare un futuro al Porto di Ravenna, prima realtà produttiva del nostro territorio”.