Accorpamento delle Authority: Lupi affida la scelta ad una decisione collegiale

E’ una riforma non mirata a penalizzare alcun porto ma nata dall’esigenza di razionalizzare i costi delle e, al contempo, di ridurre il rischio di una competitività che finora ha prodotto più danni che vantaggi. Parole con cui dalla segreteria del ministro alle Infrastutture e Trasporti, Maurizio Lupi, descrivono la bozza di decreto che il 29 approderà in consiglio dei ministri.

“Certe piccole ripiccche tra porti – hanno spiegato dalla segreteria del – non sono di nostro interesse. In questo momento ognuno fa la sua parte, soprattutto la politica, in maniera disinteressata o meno”. Il riferimento è anche alla scelta dell’amministrazione comunale di Brindisi che ha convocato per il 28 un consiglio comunale monotematico: l’intento è quello di condividere una proposta di modifica, con lo scopo di salvare l’ente brindisino, da presentare al ministro prima del 29.

Gli accorpamenti saranno i seguenti: Genova-Savona, La Spezia-Marina di Carrara, Livorno-Piombino, Napoli-Salerno, Gioia Tauro, Cagliari-Olbia-Porto Torres, Palermo-Trapani, Augusta-Catania-Messina, Taranto, Bari-Brindisi, Ancona, Ravenna, Trieste-Monfalcone e Venezia-Chioggia, Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta.

Tuttavia per Brindisi, al pari degli altri accorpamenti, le scelte sono ormai definitive. La decisione sarà “collegiale” perchè se ne faranno carico non solo Lupi ma anche i colleghi dello Sviluppo economico e degli Esteri.

Il modello è quello dei porti liguri che, ormai da tempo, hanno messo in rete competenze e peculiarità per farne un modello da sperimentare anche altrove. All’interno del maxi decreto Sblocca Italia, la decisione sulle Authority resta particolarmente attesa. Non solo a Brindisi.

 

Francesca Cuomo