Quello dell’allargamento di Canale Pigonati, a Brindisi, è ormai diventato motivo di discussione a diversi livelli. Così dopo l’idea lanciata dal Propeller Club Port of Brindisi, di aumentare da 100 metri di larghezza a 130, ed in seguito all’interesse che si è scatenato sui social network (si tratta di pareri assolutamente privi di ogni fondatezza tecnica), oggi il presidente dell’Autorità portuale Hercules Haralambides ha deciso di spiegare la posizione dell’ente.
“Al momento non esiste alcuno studio di fattibilità nè tantomeno una valutazione costi-benefici – ha spiegato Haralambides – esistono solo due pagine scritte del Propeller che rappresentano solo un’idea”. Ed infatti, pochi giorni fa, la nota che porta la firma del presidente del club Donato Caiulo è arrivata in Authority.
In particolare, attraverso alcune schede dell’ingegner Francesco Di Leverano, il quesito che l’ente si è posto è relativo alla “necessità” dell’allargamento a fronte innanzitutto della valutazione della manovrabilità delle grandi navi che potrebbero giungere nel porto interno.
Ma da valutare c’è anche la conformità pianificatoria, ambientale e paesaggistica: un allargamento dovrebbe, infatti, passare attraverso un Atf, ossia un adeguamento tecnico funzionale, che poi dovrebbe essere sottoposto a Via (Valutazione d’impatto ambientale).
Un percorso alternativo sarebbe quello di approvare una variante al Piano regolatore portuale o inserirlo nel nuovo Prp; in questo modo la compatibilità ambientale rientrerebbe nella Valutazione d’impatto strategica complessiva.
Entrambi i percorsi, ugualmente percorribili, conducono ad un problema di incompatibilità tecnica: i lavori di manutenzione straordinaria ed il consolidamento delle banchine del Canale Pigonati prevedono inserzioni cementizie lungo il filo banchina e la formazione di pali tirantati con armatura. Dopo la loro realizzazione sarebbe pressoché impossibile abbattere le stesse banchine per l’allargamento.
Che poi qualche armatore decida, con un canale allargato fino a 130 metri di larghezza, di scegliere il porto di Brindisi, resta da vedere.
Salvatore Carruezzo