Il porto di Gioia Tauro è pronto a gestire il carico chimico siriano, il cui approdo in territorio nazionale è sempre più prossimo. Numerose le notizie riguardanti l’operazione internazionale umanitaria, ma in cosa consiste il ruolo del superporto calabrese all’interno del sistema di neutralizzazione dell’arsenale di Assad?
La missione italo calabrese consiste nel trasbordo del carico dal cargo danese “Ark Fortuna” alla nave statunitense “Cape Ray”, per poi proseguire dallo scalo italiano alla volta dei paesi dell’Europa settentrionale, dove sarà smaltita quella parte dell’arsenale chimico che non sarà distrutto per idrolisi in acque internazionali. Questo procedimento avverrà da nave a nave, senza che nessuno dei container contenenti gas mostarda e sarin siano stoccati in terra, tramite l’impiego di rotabili potenziati per l’occasione. La durata prevista di queste operazione è stimata tra le 24 e le 48 ore.
Le sostanze chimiche in movimento al porto di Gioia Tauro sono tutte appartenenti alla Classe 6.1 dell’IMDG Code, il Codice Internazionale relativo alla sicurezza del trasporto di merci pericolosi in colli. Lo Stato ha scelto il primo porto calabrese, per questa collaborazione fortemente richiesta dalla comunità internazionale, sia per la sua posizione strategica nel Mediterraneo che per l’esperienza e la dotazione di attrezzatture per la conduzione delle delicate operazioni di trasbordo.
Infatti, normalmente il porto di Gioia Tauro movimenta merci appartenenti alla Classe 6.1., solo nell’ultimo biennio si contano oltre tremila i container contenenti un totale di sessantamila tonnellate di agenti chimici della stessa classe di quelle provenienti dall’arsenale siriano. I dati rivelano dunque quanto rappresentino poca cosa le 560 tonnellate distribuite nei container attesi per il fine settimana.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri si è impegnata ad aggiornare costantemente cittadini ed istituzioni locali sugli sviluppi della vicenda, sottolineando come la partecipazione a questa importante operazione umanitaria sia per il porto di Gioia Tauro un motivo di orgoglio e riconferma sullo scenario internazionale.
Cittadini ed istituzioni locali però sperano d’altro canto che l’attenzione mediatica e politica nazionale non si limiti alla sola operazione siriana. Quotidianamente Gioia Tauro è alle prese con una serrata competizione portuale con gli scali del Nord Africa. Il porto calabrese, forte di personale altamente qualificato e strutture relativamente moderne, senza maggiori attenzioni governative poco potrà innanzi ai sempre più bassi costi offerti dai suoi diretti e principali competitor mediterranei.
Francesco Ventura