Haralambides e Giuffrè: “Pronti a lavorare per il porto di Brindisi”. Grimaldi pronto ad investire

E’ un sodalizio appena nato, con la condivisione del comitato portuale, quello tra il presidente dell’ ed il neo segretario generale . Un candidato ben diverso da quelli proposti al comitato in precedenza che ha messo tutti d’accordo ed insieme al quale si parte per una nuova impresa: rilanciare lo scalo brindisino sulla base delle tre direzioni proposte dal professore greco.

“Per me bisogna lavorare su crociere, traghetti e container – ha spiegato Haralambides nella conferenza stampa che si è svolta stamattina – senza dimenticare ciò che di buono è già stato fatto. Mi piacerebbe che le 500 famiglie che ruotano intorno alla Base Onu possano essere più integrate con il resto della città. Per le crociere dobbiamo sfruttare il porto interno, la banchina Montecatini  e poi Punta Riso; possiamo davvero diventare un hub grazie alla presenza dell’aeroporto”.

Poi Haralambides ha affrontato il problema degli altri due settori di sviluppo, ripercorrendo la sua relazione presentata ieri al comitato portuale. “Sant’Apollinare e Costa Morena sono da sfruttare per i traghetti: in queste ore Grimaldi ci ha espresso una manifestazione d’interesse per Costa Morena e Punta delle Terrare: chiede banchine e spazi retro portuali per tir e trailer. Sui container, invece, non vogliamo fare concorrenza a Gioia Tauro o Taranto ma semplicemente utilizzare Costa Morena Est con le sue peculiarità”.

L’ammiraglio , dopo l’esperienza n ben tredici porti italiani, ha accolto con grande entusiasmo questo nuovo compito. “E’ un’iniezione di fiducia che ho ricevuto dal comitato – ha spiegato Giuffrè –  e sono pronto a lavorare per questo porto che ha potenzialità enormi”. Proprio sul suo nome e sulla sua professionalità il comitato portuale è riuscito a condividere una scelta necessaria per cominciare a lavorare anche sul Piano regolatore del porto.

Ma Haralambides ha voluto anche ribadire la sua posizione sull’ingerenza della politica nella gestione degli enti portuali. “Credo che la legge 84 del 1994 abbia la necessità di essere riformata – ha precisato il presidente – ed ho collaborato con l’Unione europea per questo primo regolamento già stilato: l’autonomia finanziaria, quella vera, è alla base di questo concetto di riforma e ci consentirà di reggere anche la concorrenza degli altri scali, non solo europei.

Il ministro Maurizio Lupi ha avuto una buona idea quando ha spiegato la volontà di riunire in distretti i territori: questo può funzionare a patto che i distretti siano decisi dal mercato e non da Regioni o Governo o politica”.

 

Francesca Cuomo

Foto: Vincenzo Tasco