E’ una lunga intervista quella a cui il presidente dell’Autorità portuale di Brindisi, Hercules Haralambides, ha scelto di sottoporsi: una conversazione franca ed un confronto su cui non ha posto veti. Ha risposto secondo le sue idee ed i suoi convincimenti, senza lesinare risposte. La situazione del porto resta complicata, anche alla luce del clima che ormai si respira e che non sarà facile riportare in termini di serenità (come vorrebbe il governatore Nichi Vendola) o di collaborazione (come vorrebbe il sindaco Mimmo Consales). Tuttavia, le risposte di Haralambides aiuteranno a comprendere la sua linea di pensiero. Condividerla o no spetta ad altri.
Presidente cosa è successo nella seconda convocazione del comitato portuale?
“E’ mancato il numero legale: eravamo in cinque ed ho constatato che la seduta non poteva svolgersi”.
Perchè ha ignorato la richiesta di Vendola di rimandare la seduta?
“Non l’ho ignorata. Infatti tutto sarà rimandato (ma per volontà di altri, ndr) alla prossima seduta. Con Vendola, mercoledì pomeriggio, ho avuto modo di parlare per un’ora. Mi ha detto che apprezza e condivide come gestisco il mio ruolo; mi ha anche detto di essere d’accordo con me”.
Ma allora perchè la Regione ha firmato la petizione?
“Vendola ha chiesto solo di spostare l’incontro, non è entrato nel merito delle mie scelte. Aggiungo che io non potevo rinviarla solo perchè me lo chiedevano con una serie di firme raccolte per strada. Gli operatori del porto ed anche le istituzioni facciano il loro mestiere: se non sono d’accordo con la nomina di Guadagnuolo, hanno il dovere di motivarlo in comitato”.
Lei sarebbe disponibile a cambiare la sua scelta sul segretario?
“Se ci fossero motivi seri, sarei disposto a rivedere la mia posizione. Però devono venire a dire le loro motivazioni al microfono, in una seduta verbalizzata. Non posso accettare altri metodi. Siamo tutti chiamati a rispettare la legge: se esiste qualcosa di concreto contro Guadagnuolo me lo facciano sapere”.
Lei perchè ha scelto Guadagnuolo?
“Devo rispettare la confidenzialità di certe informazioni: non posso divulgare gli altri nomi, neppure quello che mi è arrivato dal sindaco. Io ho esaminato i profili. Posso dire che Manlio Guadagnuolo non lo conoscevo e la mia non è una scelta politica, altrimenti non avrei proposto un contratto di un solo anno. Lui ha i titoli, le competenze, conosce il territorio e le sue dinamiche. Poi è giovane; non è cosa da poco. Ed infine è un imprenditore: a questo ente non serve un altro burocrate. Altri candidati di una mia short list mi hanno anche fatto sapere che non avrebbero accettato un contratto per un solo anno”.
Come si spiega il fatto che il comitato non gradisca il suo arrivo?
“Non me lo spiego. Ho parlato con tutti e sembravano d’accordo, compreso il sindaco. Con Consales abbiamo parlato a lungo di lui e ci siamo lasciati con una stretta di mano. Ma in questa città tutti cambiano idea in poco tempo”.
Non crede che, a questo punto, la nomina di Guadagnuolo potrebbe comunque inasprire il clima già poco positivo?
“La stessa situazione si è già creata con Nicola Del Nobile. Nessuno era d’accordo poi, dopo il voto, sono arrivati abbracci e baci. Sarà così anche stavolta”.
Cosa succederà in attesa della prossima riunione del comitato?
“Se Vendola ci darà una disponibilità a breve termine, entro un paio di settimane, aspetteremo. Altrimenti chiederò al ministero di mandare per il tempo necessario un segretario provvisorio”.
Parliamo di porto. A che punto è il Piano regolatore portuale?
“Siamo pronti e lo eravamo ancor prima che fossi allontanato dal Tar. Aspetto solo la nomina del segretario generale ma non sarà necessario aspettare ancora molto”.
E il terminal?
“C’è un’indagine in corso. Ho chiesto al nostro avvocato di parlare con il magistrato: dobbiamo capire se è il caso di continuare oppure se è meglio attendere che si chiuda il lavoro degli inquirenti”.
Infine presidente, perchè solo quattordici approdi crocieristici per il 2013?
“Le grandi compagnie sono arrabbiate con Brindisi. Operatori come Msc, Costa o Royal Carribean non hanno gradito i nostri ritardi per il terminal. Durante il commissariamento abbiamo perso sette mesi: l’ammiraglio Lolli aveva altre priorità”.
Francesca Cuomo