D’Attis: “A Brindisi il sindaco raccomanda e poi reclama trasparenza”

Spero di non essere confuso tra quelli che in questi giorni sono impegnati in attività di lobbing a favore di Tizio o Caio nella speranza di una collocazione “amica” al posto di Segretario generale della . Sono consapevole che l’art. 9 delle legge n.84/94 dispone che il Segretario Generale delle Autorità Portuali debba essere nominato dal Comitato Portuale, su proposta del Presidente, tra soggetti in possesso di massima e comprovata esperienza e competenza nelle materie dei trasporti marittimi e delle organizzazioni portuali, e dura in carica quattro anni.

Il Sindaco della città occupa un ruolo di sicura evidenza e importanza all’interno del Comitato Portuale, e le sue istanze, a nome del Comune che lo ha espresso, devono essere considerate meritevoli della più grande considerazione da parte del Presidente, non fosse altro per la necessità che le politiche del territorio, sia dal punto di vista economico-produttivo che da quello urbanistico,  abbiano un raccordo in capo all’ente a ciò per legge deputato.

Le importanti prerogative del Sindaco non pare possano però comprendere anche il potere dello stesso di sostenere candidature di aspiranti alla carica di Segretario Generale, peraltro sottoscrivendo “…lettere di accredito in favore di un candidato autorevole….”.

Eppure il Sindaco ha inviato agli organi di informazione un comunicato stampa, peraltro pubblicato  ieri 24 aprile sul sito istituzionale del Comune, in cui, partendo dalla volontà di ribadire di non sostenere il candidato accreditato come preferito dal Presidente Haralambides, dichiara di sostenere un altro candidato, in favore del quale, appunto, ha sottoscritto una lettera di accredito……

La vecchia “raccomandazione”  pare essersi trasformata in una evoluta lettera di accredito, che il fortunato candidato potrà fregiarsi di allegare alla propria candidatura.

Volendo tornare seri, giudico gravissima la inopportunità, sotto il profilo quantomeno morale, oltre che politico, di un Sindaco che sostiene formalmente un soggetto senza peraltro indicarne il nome, per l’accesso ad una importante e ben remunerata carica pubblica.

Qui non è in ballo la designazione di un rappresentante del Comune in enti ed istituzioni, peraltro disciplinata dalla legge e dai regolamenti secondo una procedura tesa ad assicurare trasparenza ed imparzialità di percorso.

Si tratta di una nomina delicata ed importante, su cui già si registra una gestione lacunosa, e per la quale ci si sarebbe aspettati un intervento del Sindaco, finalizzato a reclamare trasparenza e legalità, mentre ci troviamo di fronte ad una raccomandazione in favore di un soggetto ignoto.

Peraltro il Sindaco ammette pubblicamente sul sito istituzionale del Comune di tale sua azione, quasi si trattasse di una cosa normale. La questione pone una serie di interrogativi politici che non è possibile ignorare o sottacere, anche perché parrebbe che tale condotta debba essere considerata “normale”.

Presto, mi auguro, come è già stato previsto in passate riunioni della Conferenza dei capigruppo, avremo la possibilità di discuterne in Consiglio comunale. Non della nomina ma delle politiche per il porto e per la città.

Mauro D’Attis, capogruppo PDL Brindisi